Houthi, chi sono i ribelli sciiti che hanno rivoluzionato il traffico marittimo: in cinque mesi hanno dimezzato il trasporto via Suez

Sparano ogni giorno raffiche di missili e droni contro decine di navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden

Houthi, chi sono i ribelli sciiti che hanno rivoluzionato il traffico marittimo: in cinque mesi hanno dimezzato il trasporto via Suez
di Marta Giusti
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Lunedì 18 Marzo 2024, 18:54 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 00:15

Sono diventati una minaccia concreta: gli Houthi dello Yemen stanno bloccando il commercio marittimo globale. E lo stanno facendo senza possedere un arsenale di navi da guerra tradizionale. Senza una flotta, hanno sequestrato una nave da carico e sparano quasi ogni giorno raffiche di missili e droni contro decine di navi commerciali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden nel corso degli ultimi cinque mesi.

Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato che il trasporto marittimo attraverso il Canale di Suez, che collega il Mar Rosso e il Mar Mediterraneo e rappresenta la rotta marittima più breve tra l'Asia e l'Europa, è diminuito della metà rispetto all'anno scorso. Un'immagine dei traffico rivoluzionato dagli Houthi? Giganti del trasporto marittimo come Maersk e Hapag-Lloyd hanno reindirizzato le navi a navigare intorno al Capo di Buona Speranza in Sudafrica, la rotta scelta prima della costruzione del Canale di Suez più di 150 anni fa.

Gli Ansar Allah (letteralmente "Sostenitori di Dio"), comunemente noti come movimento Houthi, stanno cercando di espandersi in tutta l'area del vasto Oceano Indiano. Cosa chiedono? Vogliono che Israele termini la guerra in corso a Gaza. 

Ian Ralby, uno dei maggiori esperti di sicurezza marittima che ricopre il ruolo di CEO dello studio legale I.R. Consilium, e chiamato a parlare di fronte al Congresso americano, ha confermato che siamo di fronte a un gruppo estremista diverso da tutti gli altri che in prcedenza hanno attaccato il mondo della navigazione: la loro capacità di attaccare navi commerciali è in grado di sfidare le potenze regionali e mondiali.

Houthi, chi sono e cosa vogliono

Ma facciamo un passo inietro e cerchiamo di capire la storia di questo gruppo armato e religioso (sciita), legato all'Iran, che ha conquistato la capitale yemenita all'inizio del 2015, nel bel mezzo di una guerra civile ancora in corso nel Paese. Sanaa rimane ancora oggi sotto il controllo di Ansar Allah, nonostante gli sforzi di una campagna a guida saudita e sostenuta dagli Stati Uniti per ripristinare il governo riconosciuto a livello internazionale del Paese.

Provengono da una minoranza. Un'élite famigliare per l'esattezza: quella degli zaiditi che hanno governato lo Yemen settentrionale per circa mille anni. Le posizioni si radicalizzano conntro gli Stati Uniti e Israele soprattutto nel 2003, dopo l'invasione dell'Iraq. Lo Yemen è spaccato in due: da una parte gli Houthi sostenuti dall’Iran, paese guida dei movimenti politico-militari sciiti, dall’altra il governo riconosciuto dalla comunità internazionale spalleggiato, in modo istituzionalizzato a partire dal 2015, da una Coalizione internazionale guidata dall’Arabia Saudita.

L’esecutivo Hadi si trasferisce ad Aden. 

 

Cominciano gli attacchi sul Mar Rosso, soprattutto contro diverse infrastrutture petrolifere saudite. A gennaio del 2022 il gruppo rivendica un attacco negli Emirati Arabi Uniti, tra i principali attori della Coalizione anti-Houthi nello Yemen. In questo periodo, anche per le crescenti pressioni dell’amministrazione americana guidata da Joe Biden, ci sono tentativi di distensione fra le parti – anche tramite scambi di prigionieri e incontri tra Houthi e sauditi – e la tregua nazionale raggiunta nel 2022, ma un vero accordo per una pace stabile e duratura non viene mai firmato. Chiedono un cessate il fuoco a Gaza e la fine immediata del blocco israeliano sull’enclave palestinese come condizione per porre fine agli attacchi nel Mar Rosso.

Dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre gli Houthi avviano lanci di missili contro Israele e attacchi sistematici contro navi al largo delle coste dello Yemen, nel Mar Rosso, in segno di solidarietà con i palestinesi.

Gli Houthi rivendicano la loro partecipazione all' "Asse della Resistenza" allineato all'Iran, che comprende altre potenti milizie musulmane sciite in Libano, Iraq, Siria, Afghanistan, Pakistan e altrove. Il loro logo recita questo slogan: "Dio è più grande, morte all'America, morte a Israele, maledizione agli ebrei, vittoria all'Islam".
All'Iran si deve l'upgrade militare dei miliziani, vuol dire accesso ad armi molto più sofisticate contro le navi rispetto a quelle che impiegavano durante le scorribande corsare. Ma Teheran nega legami con gli Houthi. 
 

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