Tudor no-stop, è già un amore a tempo pieno: vive a Formello e si dedica solo alla squadra

Sabato l'atteso debutto contro la Juventus

Tudor no-stop, è già un amore a tempo pieno: vive a Formello e si dedica solo alla squadra
di Valerio Marcangeli
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Metodo Tudor, solo per cuori forti. Inizia oggi la seconda settimana di allenamenti con il tecnico croato, entrato a gamba tesa sui dogmi della gestione Sarri. Si avvicina un finale di stagione importante per una corsa verso l'Europa in cui ogni scelta dipenderà anche da semplici sensazioni. Tudor vive di queste ultime, altrimenti non avrebbe lasciato il Marsiglia con un altro anno di contratto da 2,2 milioni netti. O si sente apprezzato, o si fa da parte: non importa il contratto vigente. È proprio a questa sua regola che va ricondotta la scelta con la Lazio: per il club si poteva chiudere a giugno 2026, ma lui ha preferito puntare intanto sino al 2025, con un ingaggio di 2,5 milioni più altri 500 mila di bonus, tra cui anche la qualificazione in Europa. Nessun «retro-pensiero», direbbe Lotito. Semplicemente un esperto di subentri in corsa come lui (gli è capitato già 7 volte) sa dare valore al tempo. Insegnamento impostogli da una carriera da tecnico in cui non ha mai superato le 50 partite con un singolo club, se non nella prima esperienza all'Hajduk Spalato tra il 29 aprile 2013 e il 4 febbraio 2015. Finora Tudor è stato un allenatore di passaggio, quindi la vera sfida sarà trovare finalmente un equilibrio dopo tanto girovagare. Il primo contatto con l'ambiente biancoceleste è stato ottimo. In primis per la fiducia riposta in lui da Lotito e Fabiani. Poi per un centro sportivo che lo ha stregato al punto da fargli mettere in stand-by la ricerca di casa.

Almeno per il momento infatti la moglie Stefanija e i figli Roko, Mila ed Eva resteranno a Spalato, mentre l'ex OM potrà immergersi nella preparazione delle partite assieme al suo staff.

Ambizione

La nuova guida tecnica ha già le idee chiare sul lavoro da svolgere. Il suo programma tipo prevede 6 giorni di allenamento su 7 salvo impegni di calendario differenti da circa un'ora e un quarto l'uno. I più impegnativi sono 3, dedicati rispettivamente a volume, forza e intensità. Per la tattica invece c'è sempre spazio. È questa la ricetta giusta secondo Tudor, orientato sempre a dare il massimo come spiegava tempo fa in un'intervista a L'Equipe: «Se puoi spingerti fino a 100, perché fermarti a 60? Chi lavora a mezzo servizio con me fa fatica». Un avvertimento che ribadirà appena arriveranno anche gli ultimi calciatori reduci dalle Nazionali. Una volta ricompattato l'intero gruppo si discuterà anche dell'utilizzo del 3-4-2-1, ad oggi comunque il modulo più probabile per l'esordio con la Juventus in base a quello che stanno dicendo le prove tattiche. A tal proposito, anche stamattina si tornerà a premere sul suo calcio tutta intensità e verticalità, con un gioco uomo contro uomo preso in prestito da Juric e diventato la base della sua filosofia, impreziosita anche da alcuni tratti di Gasperini e del "Loco" Bielsa. La Lazio è pronta a cambiare pelle, garantisce Tudor.
 
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