Lazio-Verona, Tudor: «Gara complicata da non sbagliare. La vittoria della Roma? Pensiamo a noi stessi»

Le parole del tecnico nella conferenza stampa di presentazione in vista della sfida tra Lazio e Verona, domani (sabato) ore 20,45

Lazio, Tudor: «Col Verona gara complicata da non sbagliare. La vittoria della Roma? Pensiamo a noi stessi»
di Valerio Marcangeli
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Venerdì 26 Aprile 2024, 14:51

Alla vigilia della sfida tra Lazio e Verona (domani, sabato ore 20.45), Igor Tudor è intervenuto in conferenza stampa direttamente dal centro sportivo di Formello prima della rifinitura tattica pomeridiana. Ecco come si è espresso il tecnico del club biancoceleste.

Come sta recuperando la squadra?

«Lo vediamo oggi, abbiamo fatto due giorni di scarico. Avremo un allenamento per preparare una gara super importante che chiude il giro di tanti match in pochi giorni, per questo la considero la più difficile, ma da non sbagliare. Sarà fondamentale per la classifica, perciò dovremo fare punti».

Il Verona è stata una svolta per lei? E sull'infermeria...

«Il Verona è una squadra sul pezzo, tosta. Loro hanno una posizione complicata in classisfica. Infortuni? Devo vedere ancora oggi. C'è chi è a metà strada e chi ha recuperato. Poi Verona è stata importante per la mia crescita così come tutti i club dove ho allenato. Questo lavoro è una continua crescita come è giusto come sia. Il mio percorso è iniziato 13 anni fa e per essere quello che sono ora tutti gli step sono stati importanti».

In questo mese qual è stata la difficoltà maggiore? E l'aspetto migliore?

«La difficoltà è sempre quella di incidere in poco tempo e con pochi allenamenti. Il bello è questa predisposizione dei giocatori, tutti molto disponibili a non sbagliare niente e infatti in questo mese non hanno sbagliato un allenamento come ho già detto. Sorpreso dalla squadra? No. Più ci alleniamo e più cresciamo. Ora non posso dire che l'ultima partita con la Juventus è stata migliore della prima, anzi, io direi più la prima perché l'abbiamo preparata con 5-6 allenamenti. Se dovessi scegliere direi quella, ma è sempre difficile fare paragoni. L'importante è la strada che si intraprende e che si basa sulla mentalità, non tanto sui sistemi: va martellata tutti i giorni».

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Il gol di Cristante riduce le possibilità della Lazio per la Champions League? E sulla prima semifinale con la Juve...

«Secondo me non l'abbiamo interpretata male la semifinale di andata. I rimpianti ci sono sempre, per esempio io ce l'ho per l'allenamento di ieri perché volevo già provare qualcosa di tattico. Poi ci sono sempre tante cose che incidono nelle preparazioni della gara. La Roma? Non ho guardato quei 20 minuti.

Siccome i punti sono pochi, ogni gara è importante e ogni squadra ha la sua posizione, ma noi dobbiamo pensare a fare bene nelle nostre. Inutile perdere energie per gli altri».

Possibile vedere Castellanos e Immobile insieme?

«Sì, ma in breve tempo se serve ribaltare il risultato perché altrimenti dovremmo snaturare il nostro sistema. A volte se metti troppi attaccanti non è detto che sei più pericoloso».

C'è la possibilità per vedere Pellegrini dal 1'?

«Pellegrini si allena bene, è stato fuori per un periodo per infortunio e gli altri hanno fatto bene. Potrebbe giocare oppure no, come tutti gli altri».

Come vede Zaccagni? E sulla mentalità...

«Ogni allenatore vede la mentalità in maniera differente, fa parte dei valori comportamentali che un tecnico vuole trasmettere, la voglia di fare sempre di più e non sbagliare niente. Zaccagni è un giocatore che pò fare l'ala larga, come quinto può fare un sacrificio e può giocare anche dietro la punta. Ci è mancato tanto, per noi è fondamentale e in questi anni lo ha dimostrato, quindi sono contento che sia tornato. Ha fatto due o tre allenamenti con noi, non partirà dall'inizio, ma sarà in panchina».

Sugli obiettivi e su Mandas...

«Mandas ha risposto bene. Quando un portiere non fa sbagli che costano gol significa che sta facendo bene. Poi abbiamo scelto di non forzare troppo da dietro con la costruzione dal basso come invece si faceva prima. Obiettivo? Non me li sono posti, così come la società. L'unico obiettivo è di fare il massimo possibile. Sulla carta a volte sembra che una squadra sia forte e un'altra meno, ma nelle ultime partite le distanze si annullano sempre, come tra chi gioca per l'Europa e chi per la salvezza».

Sugli infortuni...

«I dati vanno interpretati sempre in maniera migliore. Penso che ora nel nostro calcio c'è molto più duello rispetto a prima e quindi maggiore intensità rispetto al volume che era molto simile a prima. Sicuramente ci sono delle diversità di approccio».

Cosa le è piaciuto di più tatticamente della squadra e cosa meno in questo mese?

«Mi è piaciuto tutto».

Quanto c'è di Tudor in questa Lazio? E su Felipe Anderson e Isaksen...

«Percentuali è difficile darne adesso. Felipe Anderson vediamo oggi come sta, ma ieri ha corso con le scarpe da ginnastica e faremo tutto per farlo giocare. Isaksen si allena bene, è molto concentrato, vedremo se ce la farà a ottenere un posto».

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