Nervi tesi in casa Lazio dopo il quarto ko in sette giornate. Come non succedeva dal 1983/84, quando i biancocelesti si salvarono all'ultimo turno. Con 7 punti e il fondo della classifica come spauracchio pericoloso, San Siro diventa un campo minato fra i fantasmi del futuro e quelli del passato. Non solo il tabù confermato, riesplodono prepotenti le divergenze di vedute fra Sarri e Lotito. A caldo Mau ritorna sul miracolo del secondo posto, si sfoga sulle incognite X e Y del mercato e quindi sulla differenza di cilindrata con le grandi, amplificata dagli scontri diretti ravvicinati in un calendario tremendamente "sospetto". Ovviamente il presidente non è d'accordo da tempo, è arrabbiato per le parole dell'allenatore, ma usa un contraddittorio diplomatico il giorno dopo: «Non c'è nessun gap con le big, la Lazio lo ha dimostrato l'anno scorso battendole e con un piazzamento che rispecchia il suo valore assoluto. Anche nel primo tempo contro il Milan abbiamo fatto vedere di poter lottare alla pari con i nuovi acquisti Rovella e Castellanos, fra i migliori in campo. Abbiamo centrato un grande mercato: in tutti i club del mondo gli acquisti vengono decisi dai dirigenti, e oltretutto il mercato non c'entra nulla con quello che sta succedendo. Purtroppo errori singoli ed alcuni episodi sfortunati ci stanno remando contro. Serve uno spirito coeso per uscire da questo momento, anche da parte del tecnico».
RESPONSABILITÀ
C'è un punto d'incontro. Pure Sarri è convinto di poter contare su un gruppo unito al suo fianco, e di riuscire a tornare sulla retta via magari sfruttando episodi di nuovo favorevoli, ma non si rimangia la schiettezza del suo verbo, attenuato da quel «il 95% degli allenatori risponderebbe allo stesso modo». Forse però avrebbe dovuto dire le sue verità ad agosto perché adesso i tifosi la vedono come l'ennesima giustificazione tecnica di un tracollo: «Va bene il calendario, gli arbitri, il prato dell'Olimpico, che non gli hanno preso Milik, Berardi, Zielinski e Ricci, ma abbiamo un ottimo organico. È possibile rivedere uno stralcio di gioco del passato? I vecchi interpreti sembrano le controfigure, la difesa è un colabrodo - si sente e legge fra radio, social e forum e smettiamo di giocare appena segnano oppure non iniziamo proprio.
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