Lazio, Sarri: «Non siamo una grande squadra. Indignato con Uefa, Fifa e Aic, questo calendario non è più sostenibile»

Le parole del tecnico

Lazio, Sarri: «Non siamo una grande squadra, ma abbiamo preso la strada giusta. Ora la Champions, un lusso per noi»
di Valerio Marcangeli
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Sabato 30 Settembre 2023, 21:25 - Ultimo aggiornamento: 22:19

La sua Lazio crolla di nuovo a San Siro contro il Milan, ma Sarri vuole vedere il bicchiere mezzo pieno nel post gara: «Abbiamo fatto un primo tempo notevole in cui non abbiamo sfruttato le occasioni create quando c’erano tutti i presupposti per farlo. Abbiamo sofferto i primi 15 minuti del secondo tempo e poi abbiamo fatto un buon settore di partita tra i due gol. Pensare di venire qui e non soffrire nemmeno un quarto d’ora mi sembra difficile. Poi abbiamo perso su due accelerazioni. Dispiace però mi sembra che abbiamo ripreso la strada giusta». In seguito però ammette: «Noi non siamo una grande squadra. Non possiamo considerarci una grande squadra. Non lo eravamo neanche l'anno scorso nonostante avessimo conquistato il secondo posto. Quando giochiamo con questi avversari qui abbiamo una differenza di cilindrata».

Lazio, le parole di Sarri dopo il ko col Milan

Il tecnico promuove Castellanos: «Ha fatto un buon primo tempo creando anche andato difficoltà . Per essere la prima da titolare ha fatto una buona partita». Un po' meno il centrocampo: «Il primo tempo ha recuperato un numero considerevole di palloni tramutandoli in occasioni propositive. Poi ci siamo schiacciati troppo all’indietro facendo fatica a respirare». E ancora: «La pressione del Milan è durata dieci minuti. È prevedibile venendo qui a San Siro, ma la difficoltà vera era che non riuscivamo a uscire visto che non stavamo concedendo tantissimo. In questa fase potremmo fare fatica a sostenere Kamada e Luis Alberto, ma siamo abituati a un centrocampo più offensivo e vediamo se troviamo la quadra. Rovella viene da un infortunio e non aveva mai messo piede in campo mi sembrava giusto dargli due o tre partite. Mi sta sorprendendo anche in fase difensiva». Tutto concordato infine con Immobile: «Stamani era dubbioso sul fatto di giocare perché sentiva qualcosa al flessore.

Per il dottore c’era rischio e lui non se la sentiva di giocare. Ha fatto sette otto minuti di riscaldamento e sembrava farcela. Averlo preservato è stato meglio».

Sarri: «Indignato con l'Assocalciatori: questo calendario non è più sostenibile»

Poi si passa al discorso Champions League con la sfida col Celtic in arrivo: «Noi quando giochiamo in campionato dobbiamo pensare a quello, non alla Champions. Quest’ultima per noi è un lusso, ma riconquistarla di nuovo sarebbe vitale. La vita però ce la giochiamo in campionato. Da lunedì ci penseremo e non è detto che troveremo difficoltà anche in Champions come in Serie A». Il problema però è sempre il calendario: «Bisogna vedere le condizioni dei giocatori che stanno giocando ogni tre giorni. Poi ci sono le pause Nazionali. Sento la stampa dire "adesso i calciatori riposano", invece continuano a giocare ogni tre giorni. Io spero che la Fifa, la Uefa e L’Aic facciano un mea culpa, perché finora penso ci siano stato 50 infortuni. Questo calendario non è più sostenibile. Personalmente sono indignato con l’Assocalciatori: permettere che i propri associati si lascino scannare mi sembra un po' brutti». Pesa però il rammarico per l'inizio di stagione: «Se noi mettiamo insieme un cocktail micidiale come le prime due gare in cui abbiamo fatto la cazzata di fare zero punti visto il calendario che ci hanno messo, allora risalire la classifica diventa una questione di mesi».

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