Italia, Ventura: «La Juve? Novanta minuti non ridimensionano il nostro calcio»

Italia, Ventura: «La Juve? Novanta minuti non ridimensionano il nostro calcio»
di Ugo Trani
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Domenica 4 Giugno 2017, 14:09 - Ultimo aggiornamento: 19:10

dal nostro inviato
COVERCIANO (FIRENZE)
«Domani, entro l'ora di pranzo gli juventini, saranno qui». Gian Piero Ventura aspetta il nucleo storico della Nazionale: il capitano Buffon, i difensori Barzagli, Bonucci e Chiellini, più Marchisio. Si fida di loro, anche se il ko di Cardiff peserà al momento di tornare in campo con la maglia azzurra. Il successo del Real, secondo il ct, non va però letto nella maniera sbagliata. «Non credo, anzi non penso che il risultato della finale abbia ridimensionato il nostro calcio. L'annata dei biaconeri resta straodinaria. Come ha detto il presidente Agnelli i 6 scudetti fino a poche ore fa avevano portato la squadra nella leggenda E oggi sembrano la normalità. E' mancata solo la ciliegina».

CONTRACCOLPO DA ESCLUDERE
«E' la prima volta che mi capita una situazione del genere». Ventura si riferisce al post finale e ai giocatori che arrivano dopo la sconfitta in Nazionale.  «Farò pure questa esperienza, anche se avrei preferito affrontarla in maniera diversa. Dal mio ingresso in Nazionale gli juventini sono sempre stati punti di riferimento per i giovani, per me e per la Federcalcio.Ho sempre preso atto della loro professionalità e della voglia di arrivare al risultato. Sempre hAgnelli ha spiegato che la caduta di Cardiff farà crescere gli stimoli e li renderà più cattivi. Ad esempio: mi aspetto che Bonucci si presenti qui con la rabbia in corpo. Nella negatività, c'è insomma il possibile aspetto positivo da cogliere. Non ho inviato a loro nessun messaggio, nemmeno a Buffon, perché li vedo qui. Lo avrei mandato se fossero andati in vacanza. Ma ricordo, essendo in tribuna quella sera al Franchi, quando persero contro la Fiorentina. I giudisi furono: vittoria meritata dei viola, la BBC è finita. Giocarono la partita successiva contro l'Atalanta e la difesa fece la miglior prestazione di quest'annata Loro, insomma, sanno sempre come rispondere. Poi non so come li avrà il 2 settembre per la partita decisiva contro la Spagna a Madrid. Dopo le ferie andranno in tournèe in Messico e negli Stati Uniti...».

 




SUBITO IN CAMPO
Ventura conta di metterli in campo già mercoledì a Nizza contro l'Uruguay: «A fine partita li ho visti tristi per il risultato, ma comunque in salute. Valuterò le loro condizioni, ma ci parlai prima delle convocazioni, chiedendogli la disponibilità per l'amichevole. Risposta affermativa, e con entusiasmo, da parte di tutti loro. Penso che gli faccia bene ripartire subito. L'unico nuovo è Marchisio: mai avuto da quando sono qui. La sconfitta non può cancellare la storia, il campionato e la carriera. Bisogna voltare pagina, ci aspettano grandi traguardi. E questa prima partita conta soprattutto per due motivi: 1) ho usato il 4-2-4 solo nella partita d'andata contro il Liechtenstein e voglio fare nuove verifiche tecniche e tattiche, tra l'altro contro una delle migliori nazionali al mondo, a prescindere dall'assenza di Suarez; 2) vincere ci permetterebbe di entrare in un gruppo di teste di serie. Così nell'eventuale playoff ci toccherebbe di sicuro un'avversaria alla nostra portata. Insomma l'appuntamento è di un'importanza vitale per i miei esperimenti».

CASO NAZIONALE
Donnarumma, in ritiro a Coverciano e al tempo stesso in trattativa con il Milan per il rinnovo di contratto, dovrebbe rinunciare all'Europeo Under 21 per sostenere l'esame di maturità. Ventura lo avverte: «Il mercato fa sicuramente più rumore perché lui è molto giovane. Ma certe questioni devono restare fuori dal ritiro. Questa non è una squadra di club. Gli aspetti individuali non si affrontano quilasciati fuori. Se poi ha bisogno di aiuto noi glielo diamo. Il 12 giugno, quando andrà in vacanza sarà più tranquillo di quando è arrivato. Noi qui restituiamo serenità. Non so ancora se andrà in Polonia, aspettiamo di conoscere la sua decisione definitiva. Non mi sono posto il problema». Di Biagio sì e già sa che non ci potrà contare. Il ct, invece, annuncia che darà subito spazio al terzino Conti: «Sarà l'undicesimo debuttante». Dopo Donnarumma, Rugani, D'Ambrosio, Zappacosta, Romagnoli, Spinazzola, Gagliardini, Petagna, Verdi, Belotti.

NOTTE DI PAURA
«Quanto successo a Piazza San Carlo, durante la finale, è stato drammatico proprio perché doveva essere una giornata di festa.
Il momento è particolare per tutto il mondo, guardate che cosa accaduto a Londra. Certo, se non ci fosse stato quel petardo. Ma la paura è la conseguenza di come vive la gente in questo periodo, in continua apprensione. Io e i giocatori siamo vicini ai parenti dei feriti» dice il ct, prima di lasciare l'Aula Magna.

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