Torino-Juve, derby con poche emozioni. Allegri si accontenta di un pareggio, bianconeri a +8 sulla Roma

Un piccolo passo avanti verso la Champions, anche se la squadra di De Rossi potrebbe accorciare già domani

Torino-Juve, derby con poche emozioni. Allegri si accontenta di un pareggio, bianconeri a +8 sulla Roma
di Alberto Dalla Palma
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Domenica 14 Aprile 2024, 06:47

Se l’obiettivo era solo quello di difendere la posizione e di pensare alla matematica qualificazione per la super Champions, la Juve lo ha centrato in pieno, sebbene con le solite sofferenze finali che erano già emerse nella precedente sfida contro la Fiorentina. Portandosi a più 8 sulla Roma, quinta in classifica e impegnata nel tardo pomeriggio di oggi a Udine, Allegri ha fatto un altro piccolo passo verso il primo traguardo stagionale, togliendo probabilmente al Torino il sogno di tornare in Europa. Il secondo sarà la conquista della Coppa Italia ma per arrivare alla finalissima la Juve dovrà ancora giocare il ritorno all’Olimpico contro la Lazio, sebbene partendo con due gol di vantaggio.

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LE SCELTE

Max si è presentato al derby con la formazione tipo, la stessa con cui aveva ribaltato i biancocelesti nella prima semifinale di Coppa e poi la Fiorentina in campionato.

Nessun ballottaggio, nonostante le dichiarazioni della vigilia, perché i migliori sono questi e le due punte lo hanno dimostrato subito. Su una percussione e un cross di Chiesa dalla corsia di destra, Vlahovic si è lanciato a porta spalancata ma con il sinistro ha preso in pieno il palo (7’). Sarebbe stato sufficiente non aprire il piede e la palla sarebbe finita in rete: un errore chiaro, nonostante la velocità con cui l’azione si è sviluppata. Sulla seconda e clamorosa occasione capitata all’ex viola (30’), è stato bravissimo Milinkovic Savic, che ha respinto con il ginocchio destro la conclusione da distanza ravvicinata. Il cross, sempre dalla destra, era stato di Gatti, ammonito in precedenza per una scarpata al volto di Buongiorno: più o meno la stessa dinamica che aveva portato all’espulsione di Krstovic (Lecce) a Milano per un contatto con il rossonero Chukwueze. Solita disparità di giudizio arbitrale e Maresca poco convincente anche sul pugno nello stomaco di Zapata a Gatti, passato per un semplice contatto di gioco. Il Torino, disposto più per rompere il gioco della Juve che per proporne uno suo, si è fatto vivo nell’area bianconera soltanto nel finale del primo tempo con un colpo di testa di Vlasic sul cross di Bellanova, sempre pronto a fare il vuoto sulla corsia laterale destra. Lo stesso esterno azzurro, nella ripresa, ha creato i presupposti per un altro colpo di testa, questa volta di Sanabria (15’), che Szczesny (che ha terminato il match con la frattura delle ossa nasali) ha respinto con grande prontezza. Proprio per l’esuberanza di Bellanova, Allegri è stato costretto a sostituire Kostic e con lui è uscito anche Chiesa dopo un’ora di gioco. Cambi in fotocopia effettuati nelle ultime uscite per un copione visto e rivisto nella gestione delle partite: ma il calo fisico bianconero deve far riflettere ancora il tecnico. La nuova Juve si è affacciata nella metà campo del Torino (30’) solo quando Yildiz ha provato un “tiroaggiro” alla Insigne su cui Milinkovic Savic è stato prontissimo: il portiere granata ha riscattato la partita di Empoli, dove non era stato proprio all’altezza del suo consueto rendimento. Alto l’ultimo tentativo di Lazaro.

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