Stadi d'emergenza per dare il via al nuovo calcio

Stadi d'emergenza per dare il via al nuovo calcio
di Roberto Avantaggiato
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Venerdì 12 Giugno 2020, 07:30
Trecento persone. Non una di più tra calciatori, tecnici, arbitri, i diversi staff, gli steward, giornalisti e operatori dei media, i lavoratori dell’impianto e quelli che devono garantire l’ordine pubblico. Perché sarà rigida l’applicazione del protocollo per iniziare, da stasera, a giocare nuovamente a calcio in Italia. Una rigidità fortemente raccomandata (quasi minacciata...) dalla Figc. Certo, non sarà lo stesso calcio, in attesa che arrivi il via libera anche al ritorno dei tifosi sugli spalti. Per ora, ci si dovrà accontentare di vedere delle sagome o delle coreografie particolari sugli spalti. 
LO STADIUM
La Juventus, che ha l’onore e l’onere di fare da test alle capacità del nostro calcio di emulare la Bundesliga, stasera comunque proverà ad allestire una coreografia per rendere le riprese televisive (la “partita zero” va in chiaro sulla Rai) meno diversa dal solito. Non è stato ancora rivelato se ci saranno delle sagome o drappi sulle tribune difronte al posizionamento delle telecamere. Di certo, dovrebbero esserci degli audio di supporto al match, come avveniva una volta per le differite senza microfoni in presa diretta. Sarà solo una delle tante curiosità che rendono il match del tutto particolare. L’approccio alla partita, con rituali che sembravano intoccabili, non sarà più come prima. Innanzitutto, i protagonisti arriveranno scaglionati, con un ordine ben preciso: prima il gruppo degli arbitri (non in taxi ma con auto private), poi la squadra ospitata e il relativo staff (60 persone massimo), che sarà divisa su due pullman. Per ultima la squadra di casa, sempre in numero contingentato. Per tutti, ingresso distanziato e percorsi di accesso separati. Separazione anche nello spogliatoio tra titolari, portieri e riserve che dovranno suddividersi in almeno due locali. L’utilizzo di macchinari fitness o lettini per massaggi dovrà avvenire in sicurezza e con dispositivi sanitari, mentre è vietato l’utilizzo delle vasche-idromassaggio Ammesse solo pettorine usa e getta, bombolette di alcol per la sanificazione delle attrezzature, palloni compresi.
LE DIVERSE AREE
Lo stadio è diviso in tre zone: quella dell’area tecnica (che comprende campo di gioco e bordocampo, spogliatoi e tunnel di accesso al campo) alla quale potranno accedere massimo 130 persone. Oltre a calciatori, tecnici, staff e arbitri (non quelli Var) sono compresi anche 10 fotografi e gli operatori delle tv che detengono i diritti televisimi, ossia Sky o Dazn. Niente giornalisti, che al momento saranno solo 10 (chiesto un allargamento del numero) e dovranno stare nella zona 2, quella dell’area media e delle tribune. Le interviste potranno essere effettuate solo dalle tv all’arrivo delle squadre fuori lo stadio, nell’intervallo e a fine match, ma sempre utilizzando microfoni a distanza. Niente conferenze stampe, domande solo via whatsapp nei collegamenti video nel post-gara. Le aree esterne (zona 3) sono invece quelle dove sostano i pullman delle regie tv e i parcheggi. È qui che saranno effettuati tutti i controlli per le persone che non appartengono ai due «gruppi squadra». Verrà misurata la temperatura e raccolta l’autocertificazione che attesti di non aver avuto problemi o sintomi riconducibili al Covid19.
LA GARA
La giornata di gara dovrà essere gestita in cinque fasi, ognuna di due ore ciascuna, per un totale di 10 ore, partita compresa. La prima riguarderà i lavori di preparazione e allestimento dell’impianto, con apposita sanificazione degli ambienti, da completare in anticipo rispetto all’arrivo delle squadre e degli arbitri. Scaglionato sarà anche l’ingresso in campo, sia per il riscaldamento che per la gara. Prima a entrare sarà la squadra ospite, che 50 minuti prima del via potrà iniziare il riscaldamento. Due minuti dopo toccherà alla squadra di casa entrare, ma da un ingresso diverso. Per ultimi accederanno al campo gli arbitri, che avranno spogliatoi blindati nei quali non potrà accedere nessuno, neppure i dirigenti Aia. La consegna delle liste avverrà in un’altra area, appositamente allestita, mentre solo l’arbitro e un suo assistente potranno verificare il funzionamento della goal technology e degli altri dispositivi elettronici Stesso scaglionamento anche per l’ingresso in campo ad inizio partita, ma qui i primi ad antrare saranno gli arbitri.
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