Il mondo capovolto nel duello tra Conte e Sarri per lo scudetto

Antonio Conte
di Gianfranco Teotino
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Lunedì 30 Settembre 2019, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 19:24
Adesso sono in tanti a ritenere addirittura che sia favorita l’Inter. Chi l’avrebbe mai detto. Dopo otto scudetti di fila e un ulteriore super-mercato estivo, la domanda d’inizio campionato era se e quanto si fossero avvicinate alla Juventus le possibili rivali, non solo i nerazzurri, naturalmente, ma anche il Napoli. A sette giorni del primo derby d’Italia sembra invece quasi che il ricongiungimento sia già avvenuto. Andiamoci piano. E’ vero che la squadra di Conte con le sue sei vittorie consecutive è andata oltre le migliori previsioni, ma ha avuto anche un calendario complessivamente un po’ più favorevole.Resta il fatto che proprio sabato scorso, e cioè nell’imminenza del confronto diretto, si sono mostrate le migliori versioni stagionali delle nuove Inter e Juventus: a Marassi, la capolista aveva chiuso già nel primo tempo una pratica che solo la sciocchezza di Sanchez avrebbe potuto poi riaprire, se i suoi compagni non avessero dimostrato la maturità già raggiunta; a Torino, per la prima volta si è vista l’idea di gioco di Sarri: linea difensiva alta, pressing, controllo assoluto della partita e fraseggi a discreta velocità.
L’ARMA DELLA VELOCITÀ
Proprio la velocità potrebbe mettere a disagio la super difesa dell’Inter. Oltre magari anche alla stanchezza. C’è una Champions di mezzo, molto più impegnativa per gli uomini di Conte, non solo per la forza dell’avversario Barcellona, da affrontare in trasferta, ma anche per l’importanza del risultato, dopo l’euro passo falso iniziale. Non che la Juventus possa snobbare il Bayer Leverkusen, outsider del girone, formazione ricca di giovani talenti, ma di certo l’ostacolo è assai più basso.
FACCIA A FACCIA
Poi c’è l’incognita del confronto fra Conte e Sarri. I due non si amano e lo si è capito anche dalle prime scintille dialettiche. L’interista ha più trofei in bacheca e una maggiore abitudine a confronti diretti di alto livello. Esattamente il contrario invece se si considerano i giocatori delle due squadre: la Juventus è nettamente in vantaggio. La sensazione diffusa però è che Conte sia già entrato nel cuore e nella testa dei suoi giocatori, mentre Sarri sia un po’ in ritardo da questo punta di vista, e comunque sia più interessato alla testa che al cuore dei suoi. Il catenaccio 4.0 di Conte, rappresentato da una squadra che si difende con aggressività in tutte le zone del campo e che è pronta, riconquistata la palla, a contrattaccare verticalmente, potrebbe mettere in difficoltà il controllo del gioco ricercato da Sarri, ma soltanto se esercitato al massimo dell’intensità. Altrimenti, manovrando ad alto ritmo, sarebbero i bianconeri a trovare impreparati i tre difensori centrali interisti di fronte alle incursioni di Dybala e CR7. Perché per quanto in ritardo sia la nuova Juventus è pur sempre molto più forte dello Slavia Praga...
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