La storia d’amore tra Nicolò Zaniolo e la Roma è finita dove era cominciata: a Milano. Era lì Nicolò quando ha avuto il via libera a lasciare l’Italia, la stessa città dove nell’estate del 2018 il ds Monchi era riuscito a chiudere la trattativa con l’Inter per prelevarlo. Un cerchio che si chiude per sempre, una parentesi di quattro anni e mezzo vissuti a 100 all’ora. Era il 24 giugno del 2018 quando un ragazzino spaesato si trasferisce a Roma. Sono bastati pochi allenamenti per dimostrare a Eusebio Di Francesco che quel giovane sarebbe potuto essere un potenziale crack. Il 19 settembre lo schiera titolare al Bernabeu contro il Real Madrid e tiene testa a Marcelo, Ramos, Varane e Carvajal. Roberto Mancini, addirittura, lo ha convocato in Nazionale prima ancora dell’esordio in Serie A. La sua prima volta nel campionato italiano è stata il 26 settembre 2018 con il Frosinone e da dicembre le ha giocate praticamente tutte titolare. Compresa quella con il Porto (12 febbraio 2019) in cui segna una doppietta che lo mette sotto ai riflettori di mezza Europa. In quel momento ha il mondo in mano.
DAGLI INFORTUNI ALL'ADDIO
L’anno successivo la Roma va nelle mani di Fonseca e il 12 gennaio 2020 contro la Juve arriva l’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro che lo tiene fuori fino a luglio.