La curiosa somiglianza con il premio Oscar Matthew McConaughey, non inganni. Ola Selvaag Solbakken, di professione fa il calciatore. E lo fa anche bene se ha convinto un club come la Roma ad aspettarlo, prenderlo e aggregarlo in corsa ad una rosa che come obiettivo stagionale deve avere quello di centrare la Champions. Il purgatorio del norvegese è finito: ieri, dopo aver atteso quasi due mesi, si è potuto allenare con i nuovi compagni. Ora dovrà recuperare la forma: l'Eliteserien si è conclusa il 13 novembre e Ola non gioca una partita quindi da 50 giorni. Non segna invece dal 23 ottobre, doppietta nel 5-0 al Kristiansund. Ecco, proprio in tema di reti, va subito fatta una precisazione per non creare equivoci o false attese. Nonostante i tre gol alla Roma nella passata Conference League, Solbakken non è un bomber. Ad Ola, amante dei videogiochi e del mare, se proprio va trovata un'affinità in campo, quella è con Zaniolo. Calciatori simili, che fanno della velocità e della forza fisica i loro punti di forza. Ma di reti, almeno sino ad adesso, poche. Appena 25 in 127 presenze tra Bodø e Ranheim. E allora perché la Roma ha puntato su di lui? Di certo Solbakken porta in dote una qualità nelle giocate non banale, grazie ad un passato nel futsal dove ricopriva la posizione del pivot, ruolo al quale vengono richieste doti fisiche (forza e velocità) e tecniche (capacità nei dribbling e nel gioco aereo), nonché un buon senso della posizione e abilità nel tiro. Gli scout della Roma, oltre a vederlo dal vivo in coppa, lo hanno studiato a lungo, per almeno altre 20 partite. A Mou, invece, erano bastate quelle tre: «Solbakken sembrava corresse in Motogp e i nostri in bicicletta», il lapidario commento dello Special dopo la nottataccia di Bodø.
CALZETTONI FORATI
Forza dirompente ma anchequalche fragilità. Soltanto nell'ultima stagione ha riportato un paio d'infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi per tre mesi. Il primo a maggio: un problema alla caviglia lo ha costretto ai box per 34 giorni. Poi a luglio un infortunio alla spalla lo ha fermato per oltre due mesi. Infortuni traumatici ai quali vanno aggiunte piccole noie muscolari. E proprio in quest'ottica, ai più attenti nel match disputato all'Olimpico, non sarà passato inosservata l'usanza che Ola ha quando veste i calzettoni. I suoi, infatti, sono pieni di buchi, sparsi lungo tutta la parte del gemello.
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VALIGIE PRONTE
L'arrivo di Solbakken, fa sì che gli attaccanti a disposizione di Mourinho ora siano addirittura 7: Dybala, Abraham Solbakken, Zaniolo, El Shaarawy, Belotti (che ieri è tornato a lavorare parzialmente con il gruppo) e Shomurodov. Proprio l'uzbeko ha le valigie pronte da tempo. Ora bisogna capire soltanto la destinazione. Piace al Torino ma Cairo vuole prenderlo soltanto in prestito non garantendo l'obbligo di riscatto voluto dal gm Pinto. Formula che potrebbe convincere la Cremonese, a patto che il club lombardo raggiunga la salvezza. Una cosa è certa: Eldor è pronto a salutare. Come Karsdorp. L'olandese continua ad allenarsi insieme alla squadra ma il rapporto tra lui e il club è destinato a concludersi a breve. Ajax, Juventus e un paio di club francesi, le squadre interessate. Non alle cifre (8 milioni) richieste dalla Roma. Che continuando a seguire Frattesi per giugno (Bove, destinato al Lecce, è stato bloccato proprio in quest'ottica) vuole capire se ci sono i margini per arrivare a Lukic, in scadenza nel 2024 e con poca voglia di rinnovare in granata.