VECCHIA GUARDIA
Spazio dunque ai tre veterani del gruppo. Se non come età per tutti, certamente come anzianità nello spogliatoio. De Rossi, al di là dei suoi 34 anni, è nato e cresciuto in giallorosso. Kevin ormai è arrivato alla quinta stagione a Trigoria mentre Nainggolan – capitano dietro a Daniele e Florenzi – giocherà martedì la gara numero 178 con la maglia della Roma, amichevoli escluse. Una partita che nasconde altri obiettivi, al di là della qualificazione, certamente non indifferente. Radja è ancora alla ricerca del primo gol in Champions (sinora ha segnato soltanto una rete in Europa League contro l’Austria Vienna). Strootman, vuol dare seguito alla buona prestazione contro la Spal ed uscire dal sali e scendi che ha contraddistinto la sua prima parte di stagione. E poi, c’è De Rossi. L’Olimpico venerdì sera ha già lasciato intendere come lo schiaffo a Lapadula sia già dimenticato. Lo striscione esposto nella parte bassa della Curva Sud è stato eloquente: «Sangue romano…DDR nostro capitano». Oggi si presenterà in conferenza stampa con Di Francesco. Ci metterà la faccia come ha sempre fatto dopo un errore, seppur grave, non vedendo l’ora di tornare subito in campo. In campionato dovrà attendere almeno l’impegno interno contro il Cagliari. Per questo motivo il Qarabag arriva nel momento giusto. Quello nel quale vuol riprendersi la Roma. Una partita da dentro o fuori, che bisogna vincere per evitare poi brutte sorprese da Londra. Un obiettivo, quello della qualificazione, che il giorno del sorteggio sembrava un miraggio, visto che la Roma era ritenuta la terza forza nel girone dietro Chelsea e l’Atletico Madrid. Mancano 90 minuti per sovvertire il pronostico. E prendersi una bella rivincita. A partire da Daniele.
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