Roma, Pellegrini: «Le critiche non mi preoccupano. I Friedkin hanno un progetto ambizioso»

Roma, Pellegrini: «Le critiche non sono una mia preoccupazione. I Friedkin hanno un progetto ambizioso»
di Gianluca Lengua
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Mercoledì 10 Marzo 2021, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 15:40

Alla vigilia della gara di Europa League contro lo Shakhtar torna a parlare Lorenzo Pellegrini. Le ultime polemiche sulle prestazioni in campo non sembrano averlo scosso: «Il calcio è bello perché è di tutti. Ognuno può avere il suo pensiero su un allenatore o una squadra, non è questo che mi sprona a fare di più». Ecco la conferenza stampa del centrocampista.

Squadra forte per arrivare in fondo all’Europa League: «Deve esserlo.

Sono due anni che lavoriamo insieme con un gruppo consolidato. Questa consapevolezza deve essere cresciuta. Lo Shakhtar è una grande squadra che scende dalla Champions, dovremo fare quello che abbiamo preparato». 

Le critiche. «Il calcio è bello perché è di tutti. Ognuno può avere il suo pensiero su un allenatore o una squadra, non è questo che mi sprona a fare di più. La mia unica preoccupazione è migliorare sempre quello che faccio in campo per essere a posto come stesso».

Il gol su punizione. «Sono contento di aver fatto tanti assist da corner solo perché la squadra ha segnato, a queste statistiche pensate voi e non noi. Sulle punizioni scegliamo insieme con staff e mister, c’è sempre da migliorare e ci sono tanti compagni che calciano bene le punizioni e gli angoli e infatti ci alterniamo. Molti miei compagni hanno tante qualità per farlo, dopo gli allenamenti ci fermiamo per cercare di migliorare». 

Il rinnovo. «Il progetto dei Friedkin lo definisco ambizioso perché ho parlato con loro, Pinto e Fienga. Ho avuto modo di capire l’ambizione che hanno e questo mi rende felice di far parte di un progetto che deve crescere. Anche io sono un ragazzo che viene in campo con l’idea di migliorare, riconosco questa ambizione non solo in loro ma anche nell’allenatore e nei compagni». 

I gol incassati dalla Roma. «Spesso e volentieri ci siamo creati difficoltà da soli, ma non è un problema di stile di gioco perché curiamo negli allenamenti ciò che dobbiamo fare anche in difesa. La gestione della palla quando siamo pressati dobbiamo farci attenzione, altrimenti svanisce tutto il lavoro che facciamo durante la settimana. Se dobbiamo stare in alto dove vogliamo stare c’è poco spazio per gli errori individuali».

Lo Shakhtar. «L’unico dato per migliorare è vincere queste due partite. Faremo tutto ciò che abbiamo preparato, mantenendo la concentrazione e la consapevolezza di quello che stiamo facendo». 

La Serie A. «Dal mio punto di vista la Serie A non si è abbassata di livello. Stiamo vivendo uno dei campionati più belli dopo il monopolio Juve, è uno dei campionati più difficili dopo l’inglese o lo spagnolo. Noi cerchiamo di non rientrare in queste squadre che fanno fatica in Europa League». 

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