Roma, Spalletti come Capello e Gerson si trasforma in Assunçao

Roma, Spalletti come Capello e Gerson si trasforma in Assunçao
di Alessandro Angeloni
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Sabato 17 Dicembre 2016, 23:08
Bocciato no, non sarebbe giusto e poi Walter Sabatini, ex ds della Roma che lo ha scovato e voluto, si arrabbierebbe molto. Non sarebbe giusto bocciare Gerson perché non è facile a nemmeno vent'anni ritrovarsi titolare contro la Juventus allo Stadium, nella partita (mezzo) scudetto, dopo non esserlo stato quasi mai (solo una volta, col Pescara in campionato) fino a questo momento, Europa League a parte. Bocciato no, perché Gerson ce l'ha messo davvero tutta, ha combattuto, è caduto, si è rialzato, ha corso, perso palloni e provato a dare qualche idea. Diciamo che è stato rimandato. Ma questa in effetti no, forse non era proprio la sua partita, lui che si sente un trequartista (ma di quelli brasiliani proprio, tutto tocco felpato e lampadina in testa sempre accesa), lui che invece qui (da Spalletti) viene considerato una mezz'ala, un mediano, insomma un centrocampista basso, proprio perché più abile nella gestione della palla nello spazio largo e meno in quello stretto. Ma poi che succede? Che Spalletti, dopo aver dichiarato pubblicamente come la pensava sulle sue caratteristiche, lo inventa come vice Salah: esterno alto. Ricapitolando: un trequartista brasiliano, considerato una mezzala/mediano, contro la Juve, nella partita (mezzo) scudetto, è stato schierato alto a destra. Il passo non era proprio quello, infatti poi Spalletti lo ha tolto dopo quarantacinque minuti. A tanti sarà andata la memoria a quel Liverpool-Roma, quando Capello mise Assunçao, non certo un velocista, a destra. Sono passati quasi vent'anni e ne parliamo ancora oggi, anche se quella mossa è stata fatta da un big come Capello. Sarà così anche per un big come Spalletti: tra vent'anni se ne parlerà.
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