RISERVE E NAFTALINA
Esempio: Grenier. Il francese ha partecipato per la prima volta al campionato italiano il 7 febbraio, Roma-Fiorentina: un minuto. Poi, 4 partite di seguito in panchina per essere utilizzato dal primo minuto nella gara di scarico per eccellenza, Palermo-Roma. Quella sera Clement non è andato nemmeno male, anzi. Non era l'occasione giusta per accertare il suo talento o la sua utilità, ma da quella notte è passato poco più di un mese e lui si è rivisto in campo 28 minuti con l'Empoli e poi basta, saltando di netto Sassuolo, Bologna e Atalanta. Più Lazio, ovviamente. Domanda spontanea: Grenier non sarà Kakà, ma possibile che non potesse essere utilizzato una mezz'ora qua e là per dare fiato a qualche suo compagno. Evidentemente no, Spalletti non lo ha ritenuto opportuno, a ragione o a torto. L'esperimento Emerson è riuscito, gli altri non sono stati tentati. E poi veniamo al caso ancor più eclatante di Grenier, ovvero Gerson. Il brasiliano fin qui ha collezionato 12 presenze in tutto, 4 in campionato, 6 in Europa League, una nel preliminare di Champions e una, per quanto conti, in Primavera. Gerson sarà scarso oppure sarà un fenomeno, quest'anno non possiamo dare sentenze, suona male solo - alla luce dei fatti - la cifra con cui è stato pagato (18 milioni e 900 mila). In campionato lo ricordiamo per essere stato schierato da titolare a Torino con la Juve (prima aveva giocato un minuto con il Napoli, 13 contro il Bologna e 72 con il Pescara). Dalla sera dello Stadium, 17 dicembre 2016, Gerson non ha più giocato. Nemmeno in Europa League (dove aveva contato 6 presenze a fine 2016) e in Coppa Italia. Con Vermaelem siamo al simil Gerson, con la giustificazione evidente, degli infortuni, tanti, forse troppi per l'ex Barça.
C'È MA NON SI VEDE
Ma come è accaduto per il brasiliano, Thomas è spuntato all'improvviso, titolare (come nelle prime due di campionato e in Champions) a Genova con la Sampdoria, 29 gennaio: da Marassi lo abbiamo rivisto 17 minuti con il Toro, 1 con l'Inter e 13 a Bologna. Totale presenze 9 in campionato, 2 in Europa League e una con il Porto nel preliminare di Champions. Amara conclusione, la rosa della Roma è di 24 giocatori, compreso Lobont (e compreso Totti...), ma visti i dati, i calciatori sembrano meno, molti meno. Poi ti chiedi perché tanti sono arrivati stanchi alla meta.