Roma, nuova proprietà ma sempre anno zero

Petrachi e Fonseca (foto Gino Mancini)
di Ugo Trani
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Martedì 18 Febbraio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 09:50
Discontinuità e continuità nello stesso club. La Roma, in piena crisi di risultati in questo 2020, accoglierà presto il nuovo proprietario, il texano di origini californiane Dan Friedkin e, come spesso è accaduto nei 9 anni dell’éra Usa, preparerà l’ennesima rifondazione. Cambieranno insomma l’organigramma societario e l’area tecnica. «Siamo tutti sotto esame». La frase è stata rivolta alla squadra, sabato 8 febbraio, dal ceo Fienga che, almeno per il primo semestre dopo l’uscita di scena di Pallotta, resterà il punto di riferimento a Trigoria del gruppo di Houston. Gli altri, invece, sono in bilico, a cominciare dall’allenatore e da gran parte dei giocatori. Il ritardo dal 4° posto e quindi dall’Atalanta (è a + 6 e anche in vantaggio negli scontri diretti) vede quasi compromessa la corsa alla zona Champions: la mancata partecipazione alla prossima edizione certificherebbe il ridimensionamento della rosa perché, per il 2° anno di fila, il club non riceverebbe gli introiti vitali dall’Uefa (circa 50-60 milioni), anche se Friedkin può sempre decidere di accedere al Voluntary Agreement che permette di aggirare i paletti dell’Uefa (il deficit tollerato in 3 anni è di 30 milioni). E soprattutto ascoltare chi, tra i suoi interlocutori privilegiati nella Capitale, gli ha sconsigliato di procedere con le plusvalenze che portano alla cessione dei talenti dell’attuale rosa. In questo senso l’appuntamento di giovedì, andata dei sedicesimi di Europa League contro il Gent all’Olimpico, diventa lo snodo cruciale della stagione: più che per il prestigio internazionale, la coppa può essere la scorciatoia per entrare comunque nel principale torneo continentale. Solo alzando il trofeo, però.

IN ATTESA
Il passaggio di proprietà deve vivere le ultime quattro fasi: la due diligence, però virtualmente conclusa; entro fine febbraio si riunirà a Houston il cda del Friedkin Group per deliberare l’offerta vincolante; poi, tra fine mese e inizio marzo, il signing del contratto e a seguire, passando attraverso l’Opa, il closing entro 60 giorni. A meta aprile, se i tempi per le varie procedure saranno rispettati, è attesa la fumata bianca, anche se è probabile che Pallotta proceda in queste settimane a versare la seconda tranche dell’aumento di capitale (150 milioni), approvato dall’assemblea dei soci a fine ottobre (altri 40 milioni, dopo i 50 già versati a inizio gennaio).

RISTRUTTURAZIONE IN CORSO
Lo staff di Friedkin sta già valutando alcuni profili (anche l’ex ad Gandini) per rimpiazzare alcune figure all’interno dell’azienda. In ogni settore: finanziario, commerciale e tecnico. Fienga si interfaccia quotidianamente con i professionisti a cui si è affidato il nuovo proprietario per la negoziazione con Pallotta, ma non trascura l’attività della squadra. Petrachi, al momento, resta al suo posto. Il ds ha assistito all’allenamento come se niente fosse, ma il suo destino sembra segnato, a prescindere dal contratto pluriennale che lo lega alla Roma (scadenza nel giugno 2022). D’attualità alcuni candidati al trono: il sogno è Berta dell’Atletico che però non intende lasciare Madrid; l’outsider Faggiano del Parma. Fonseca, invece, conoscerà il suo futuro a maggio: decisivi saranno i risultati. Ha perso 3 partite di fila contro i principali rivali della primavera scorsa: De Zerbi, battuto al ballottaggio, Gasperini e Mihajlovic che rifiutarono la proposta di Fienga. Che, con il nuovo ds, deciderà se sostituire il portoghese a fine stagione.
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