IN ATTESA
Il passaggio di proprietà deve vivere le ultime quattro fasi: la due diligence, però virtualmente conclusa; entro fine febbraio si riunirà a Houston il cda del Friedkin Group per deliberare l’offerta vincolante; poi, tra fine mese e inizio marzo, il signing del contratto e a seguire, passando attraverso l’Opa, il closing entro 60 giorni. A meta aprile, se i tempi per le varie procedure saranno rispettati, è attesa la fumata bianca, anche se è probabile che Pallotta proceda in queste settimane a versare la seconda tranche dell’aumento di capitale (150 milioni), approvato dall’assemblea dei soci a fine ottobre (altri 40 milioni, dopo i 50 già versati a inizio gennaio).
RISTRUTTURAZIONE IN CORSO
Lo staff di Friedkin sta già valutando alcuni profili (anche l’ex ad Gandini) per rimpiazzare alcune figure all’interno dell’azienda. In ogni settore: finanziario, commerciale e tecnico. Fienga si interfaccia quotidianamente con i professionisti a cui si è affidato il nuovo proprietario per la negoziazione con Pallotta, ma non trascura l’attività della squadra. Petrachi, al momento, resta al suo posto. Il ds ha assistito all’allenamento come se niente fosse, ma il suo destino sembra segnato, a prescindere dal contratto pluriennale che lo lega alla Roma (scadenza nel giugno 2022). D’attualità alcuni candidati al trono: il sogno è Berta dell’Atletico che però non intende lasciare Madrid; l’outsider Faggiano del Parma. Fonseca, invece, conoscerà il suo futuro a maggio: decisivi saranno i risultati. Ha perso 3 partite di fila contro i principali rivali della primavera scorsa: De Zerbi, battuto al ballottaggio, Gasperini e Mihajlovic che rifiutarono la proposta di Fienga. Che, con il nuovo ds, deciderà se sostituire il portoghese a fine stagione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA