«Corsa e sacrificio». Somiglia allo slogan della nuova Roma di Mourinho. In realtà sono le parole spese da Fabian Coito, ct della Sub20 uruguaiana vincitrice del Sudamericano di categoria in Ecuador nel 2017, quando gli chiesero due caratteristiche per fotografare Matías Viña. Sono trascorsi 4 anni e oggi il terzino sinistro del Palmeiras (in passato vicino al Milan) diventerà un nuovo calciatore giallorosso, preso per sostituire Spinazzola, reduce dall’intervento chirurgico per la ricostruzione del tendine d’Achille che lo terrà fermo fino a febbraio. A Trigoria si sussurra che sia stato proprio lo Special One ad indicarlo, sorpreso dalla facilità di spinta e dalle grandi doti atletiche del 23enne dal piede educato, espresse nell’ultima Copa America. Quale sia la paternità della scelta a questo punto poco importa. Viña in giornata firmerà via fax il contratto. Nella tarda serata di ieri i club hanno trovato l’accordo: 10 milioni più 3 di bonus (40% sarà girato al Nacional). Matías sarà il settimo uruguaiano nella storia romanista dopo Ghiggia, Schiaffino, Fonseca, Guigou, Goicoechea e Nico Lopez.
CHI È
L’infanzia di Viña lo accomuna a tante storie sudamericane. Il tecnico Lasarte, che nel 2016 lo promosse in prima squadra al Nacional, ricorda «la forza di volontà di questo ragazzino che all’epoca, appena 17enne, per guarire da una brutta frattura alla clavicola si svegliava alle 5 del mattino. Prendeva l’autobus da Empalme Olmos, dove viveva, e raggiungeva la capitale Montevideo per effettuare la fisioterapia, senza perdere una lezione a scuola. Matias è serio, responsabile, umile, un instancabile lavoratore». Doti che si è portato dietro anche sul campo di calcio. Anche perché Viña non ha dimenticato le origini e la fatica che ha dovuto fare per affermarsi. «Se dimentichiamo da dove veniamo, non sappiamo dove stiamo andando», è la frase che appare in cima al suo profilo Instagram. Il 31 gennaio del 2020, dopo aver vinto scudetto e coppa nazionale con il Nacional è approdato per 5 milioni al Palmeiras non perdendo l’abitudine al successo. Con i brasiliani ha inanellato il prestigioso double Coppa del Brasile-Coppa Libertadores, l’equivalente della Champions europea. Proprio dal Verdão, 24 anni fa a Trigoria arrivò un certo Cafu, protagonista poi del terzo scudetto. Chissà che non sia di buon auspicio per l’uruguaiano.
VIA LIBERA PER XHAKA
Pinto ha intanto ceduto Kluivert al Nizza con la formula del prestito con diritto di riscatto a 10 milioni.
Roma, c'è Vina dopo Spinazzola

di Stefano Carina
4 Minuti di Lettura
Martedì 20 Luglio 2021, 07:30
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