Lazio: Klose, Djordjevic e Matri, il mal di gol è il peggior nemico

Alessandro Matri
di Emiliano Bernardini
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Domenica 27 Marzo 2016, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 11:58
Klose, Djordjevic e Matri. Tu chiamali se vuoi attaccanti, anche se a guardare i numeri di quest'anno, non è proprio quello il termine che viene in mente. Appena 7 gol in tre da inizio campionato. «Abbiamo problemi nelle due aree di rigore» il leit motiv delicato che Pioli ormai ripete fino allo sfinimento. Tradotto: non segniamo nemmeno a porta vuota ma in compenso prendiamo troppi gol. Soffia forte il vento e di ripari non ce ne sono. Un attacco da panico, numeri impietosi. Basti pensare che la Lazio non è andata a segno in 11 delle 30 gare disputate, praticamente il 37% delle volte. Peggio dei biancocelesti hanno fatto solo Atalanta e Genoa con 13 reti e Bologna, Frosinone, Palermo e Verona con 12. Una compagnia da retrocessione.

IN BIANCO
Le prime reti, Klose, le ha segnate contro l'Atalanta, ossia alla ventinovesima giornata. Una doppietta per interrompere un digiuno lunghissimo. Praticamente è rimasto per 9 mesi e 13 giorni senza riuscire a bucare la porta avversaria. Un ossimoro per il tedesco abbonato al gol. Lo scorso anno ne realizzò 13, sfiorando il record di 15 centrato nella stagione 2012/2013. L'età e soprattutto gli stimoli non lo stanno di certo aiutando così come l'impiego a singhiozzi, solo in 9 occasioni ha giocato titolare, nelle altre 9 è subentrato.
 
CERCASI FILIP

I tifosi lo hanno già etichettato come difensore, sì degli altri. Un mistero che in tanti non riescono a spiegarsi se non con giudizi negativi. Djordjevic e il gol sembrano cose distanti anni luce. Appena due segnati in campionato. Troppo pochi per indossare la maglia numero 9 che fu di Chinaglia e Giordano. Lotta con i difensori, si apre i varchi, ma quando si tratta di concludere a rete, Filip si trasforma in un brutto anatroccolo. Davanti alla porta avversaria viene colpito dal panico e spesso non tira in porta. Pioli lo preferisce agli altri ma quest'anno si è dovuto spesso ricredere.

C'ERAVAMO TANTO A-MATRI
In attacco il più utilizzato è Keita (1785'), ma chi ha segnato di più tra i centravanti è Alessandro Matri con 7 centri tra coppe e campionato, uno ogni 206 minuti, rispetto ai 1448 disputati fino ad ora in stagione. Ma anche l'ex bomber rossonero è stato colpito dallo strano virus che ha bagnato le polveri dei cannonieri biancocelesti. Pioli non riesce proprio a risolvere il problema, ha cambiato attaccante con una frequenza spaventosa ma senza venire a capo del problema.

SCELTE FUTURE
Allo stato attuale delle cose, è praticamente impossibile che questo attacco verrà confermato anche nella prossima stagione. Klose è in scadenza di contratto e le sirene provenienti dagli Stati Uniti lo tentano da tempo. Lui ci pensa, l'unica cosa certa è che sarà divorzio dai biancocelesti. Su Djordjevic bisogna aprire un capitolo a parte. L'ambiente sembra averlo già scaricato, il serbo non accende i sogni. È un giocatore difficile da piazzare e la dirigenza laziale nutre ancora speranze in lui. Capitolo Matri: se i tifosi potessero scegliere, confermerebbero solo l'attaccante di proprietà del Milan. Difficile che resterà. La punta sembra destinata a riabbracciare i rossoneri. Sarà rivoluzione, piacciono Immobile, Gabbiadini e Milik. Per tornare a sognare ci vogliono i gol. E tanti.