Se c’è una gara nella quale il Milan deve puntare a rinascere, è quella contro il Napoli. In primis, per riavvicinarsi all’Inter, ora +4. In secondo luogo, perché conquistare una vittoria contro una concorrente diretta ridarebbe entusiasmo all’ambiente rossonero, che non arriva da un periodo felice. Sia per l’infortunio di Kjaer (il danese tornerà nella prossima stagione) sia per l’eliminazione dall’Europa, essendo arrivati quarti nel girone, sia per aver perso il primato in classifica (che ieri l’Inter ha difeso a Salerno con un netto 0-5).
«Stiamo facendo un buonissimo girone d’andata, mancano ancora due partite», ha detto Stefano Pioli in conferenza. «Mi piacerebbe superare la quota 43 dell’anno scorso».
Tabù Napoli a San Siro (in campionato il Diavolo non vince dal 2-0 del 2014, reti di Menez e Bonaventura) e Luciano Spalletti per Pioli: «Sinceramente non conoscevo questi dati. Il Milan mi ha aiutato a superare tanti step, magari mi aiuterà anche domani». Sul momento del Milan: «Abbiamo corso in un modo esagerato, poi loro hanno fatto il nostro stesso percorso. Non facciamo la corsa contro nessuno, ma solo con noi stessi. Le ultime due prestazioni non sono state ottimali, dobbiamo riprovare a mettere in campo le nostre qualità con forza e convinzione. Gli infortuni? Sono ottimista, lavoriamo per trovare delle soluzione. È stato un mese difficile per noi, abbiamo cercato di incrementare il lavoro di recupero e prevenzione, stimolando i giocatori sull'essere più attenti e precisi sui lavori quotidiani. Giocando così tanto spesso un giocatore perde tante partite facilmente».
Milan-Napoli, i dubbi di Pioli per la super sfida di domenica a San Siro
Theo Hernandez ha ancora la febbre e si è allenato a parte. Nel caso, è per pronto Ballo-Touré per la fascia sinistra: «Theo ha avuto problemi, una sindrome influenzale, non è mai uscito sul campo. A oggi è più no che sì, domani parleremo col ragazzo e decideremo. Brahim Diaz? È possibile che il covid gli abbia tolto qualcosa, in questo momento non è un problema fisico. Deve ritrovare quelle giocate tecniche che ha. Può essere che senta un po’ di pressione, quest’anno è più responsabilizzato. Sono ragazzi giovani, ci sta che abbiano delle difficoltà».