Barbara Berlusconi a Galliani:
«Ora serve un cambio di gestione»

Barbara Berlusconi a Galliani: «Ora serve un cambio di gestione»
di Salvatore Riggio
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Lunedì 4 Novembre 2013, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 12:31
MILANO Si va avanti con Massimiliano Allegri. Almeno con Barcellona e Chievo. La decisione arrivata ieri al termine di un colloquio tra Silvio Berlusconi e Adriano Galliani per analizzare la sconfitta rimediata a San Siro con la Fiorentina.

Il segnale di una crisi infinita che si trascina dall’inizio del campionato. Ma rispetto a due mesi fa qualcosa è cambiato. Adesso anche l'ad rossonero è finito nell'occhio del ciclone per il pessimo avvio di stagione. Come ha riportato l'Ansa, Barbara Berlusconi ha avuto un colloquio con il padre, chiedendo un deciso cambio di rotta nella gestione della società, notando come il Milan si sia mosso male nelle ultime due campagne acquisti. Nel colloquio con il padre, Barbara avrebbe parlato anche dell’assenza di una programmazione e di una moderna rete di osservatori, capace di scovare i migliori talenti prima che diventino top player. La convinzione della famiglia Berlusconi è che in Italia ci sono squadre come Fiorentina e Roma che non spendono più del Milan, ma riescono comunque a esprimere un gioco migliore. In settimana ci saranno altre riunioni per cercare di risollevare la situazione. In due anni è stata smembrata una squadra intera, rimasta senza senatori e uomini simbolo come Ibrahimovic e Thiago Silva. E tutto è iniziato nel gennaio 2011, mese e anno del niet presidenziale alla cessione di Pato e all’acquisto di Tevez. L’inizio della fine. Un percorso che potrebbe terminare dopo Barcellona e Chievo con l’esonero di Allegri. Ma anche Galliani comincia a non dormire sonni tranquilli e c'è già chi vocifera di un ingresso in dirigenza di Paolo Maldini, nonostante Barbara abbia chiarito in serata di non aver chiesto l’allontanamento dell’amministratore delegato.



PERIODO DIFFICILE

Da quando Allegri (che stasera riceverà il Tapiro d’Oro di Striscia la Notizia) è al Milan ci sono stati altri momenti difficili. Nella sua prima stagione, quella dello scudetto, il pari interno col Bari e la sconfitta di Palermo avevano rimesso in corsa l’Inter, mentre l’anno successivo il pari di Catania e la sconfitta a San Siro con la Fiorentina avevano consegnato lo scudetto alla Juventus, per la prima volta campione dopo i fatti di Calciopoli. L’anno scorso c’era stata un’altra partenza lenta, tanto da far vacillare la panchina di Allegri dopo un altro ko a San Siro con i viola, ma il Milan si era ripreso e aveva conquistato il terzo posto, un traguardo considerato irraggiungibile.



LA CENA AD ARCORE

In estate il tecnico toscano era stato più volte vicino alla Roma, ma a inizio luglio dopo una cena ad Arcore con Berlusconi e Galliani era stato riconfermato ma senza rinnovo del contratto, in scadenza nel giugno 2014. E questa scelta è risultata, a conti fatti, sbagliata perché è stato come ammettere di accettare l'idea di rassegnarsi a un anno di transizione. Atteggiamento che si sta riversando sui giocatori, in campo senza personalità. Poi se sarà soluzione interna (Inzaghi) o altre scelte (Mangia), si vedrà. Ma resta il fatto che questo Milan è da molto tempo che sbaglia tutto. E i tifosi hanno perso la pazienza. La Curva Sud ha fischiato il tecnico quando lo speaker ha annunciato il suo nome nella lettura delle formazioni e pochi secondi dopo il raddoppio di Borja Valero ha srotolato uno striscione di protesta. La contestazione ha colto nel segno: Galliani ha lasciato la tribuna ed è piombato negli spogliatoi per parlare con giocatori e allenatori e optare per il secondo ritiro stagionale. Ma forse è solo l'inizio della Grande Rivoluzione.
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