Lazio-Sturm Graz, Sarri l'insaziabile: «Voglio di più ma serve la testa»

Il tecnico: "Sturm migliore del nome che porta"

Lazio-Sturm Graz, Sarri l'insaziabile: «Voglio di più ma serve la testa»
di Alberto Abbate
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 07:22 - Ultimo aggiornamento: 13:57

Fondetevi in una sola Lazio. In Coppa come in campionato. Lotito lo ha chiesto, dopo Herning e Graz, in un discorso nello spogliatoio. Sarri ribadisce il concetto, fra le righe, in pubblico: «Io voglio di più. Anche perché lo Sturm è una squadra forte, vale molto più del nome che porta, visto che si sta giocando punto su punto il campionato con il Salisburgo, una delle big della Champions». Tutto vero, ma gli austriaci di Graz hanno comunque conquistato appena due successi nelle ultime 11 gare sul palcoscenico europeo. Pure la Lazio conta dodici ko su 25 in Europa League dal 2018, ma guarda caso ha centrato imprese autentiche - vedi col Dortmund - nell'anno (2020/21) della Champions. Dunque, forse è sempre la motivazione a far compiere lo scatto, magari nell'inconscio. E allora Sarri deve sfruttare persino il fattore Olimpico, nonostante la scarsa spinta (poco più di 15mila spettatori) del pubblico. Nella capitale, nelle ultime tre stagioni, i biancocelesti hanno perso solo contro il Bayern Monaco.


INTENSITÀ E VALORI
Tutti a quattro punti nel gruppo F, ora l'entusiasmo, la lucidità e la consapevolezza della Lazio in campionato vanno trasportati in Europa per volare sul podio.

Serve ritmo: «I nostri numeri in casa contro il Feyenoord sono quelli della serie A, nelle altre due gare abbiamo invece fatto peggio sia dal punto di vista fisico che tecnico. Forse dipende anche dalla stanchezza mentale, anche le altre italiane la stanno accusando». In realtà, solo il Napoli sembra aver superato questo scalino, questo è un altro gap in un'eventuale lotta lì in alto: «Faccio da pompiere - puntualizza subito Sarri - perché a Firenze abbiamo vinto 4-0, ma ci è andata bene. Siamo rimasti troppo bassi e abbiamo concesso tanto dal punto di vista tattico. L'intensità si alza in allenamento, ma se un giocatore è un 4mila è un 4mila, se uno è un 2mila rimane un 2mila. Si può truccare una macchina, ma poi ci sono giocatori che costano 100 milioni, altri che costano decisamente meno, e c'è un motivo». Ne chiede 120 per Milinkovic, Lotito: «Si parla troppo di Sergej. Ha numeri straordinari, ma deve migliore, per esempio nelle palle perse in mezzo al campo».

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LA FORMAZIONE
In Austria, giovedì scorso, Sarri era perplesso. Stasera il ritorno, il tecnico dovrebbe rilanciare Basic a centrocampo: «È completo, è colpa mia se spesso me lo sono dimenticato». Ma il croato non si arrende nemmeno dopo 15 mesi di rodaggio: «Quest'anno avevo fatto un ottimo precampionato, poi è cambiato tutto e spero ricambi di nuovo in positivo. Nel calcio succede, ho vissuto questi frangenti anche in passato. Devo crescere a livello di personalità, tirare di più quando arriverà il mio momento, ma il futuro alla Lazio non è in dubbio». Lo è il ballottaggio con Vecino, Cataldi ha superato la gastroenterite, Luis Alberto in Europa parte dall'inizio, anche se ha segnato 3 dei 4 gol in quest'avvio da subentrato. La Lazio in Italia ha la maggior percentuale realizzativa (14%), ma in Coppa non entra nemmeno fra le prime dieci del torneo. Felipe, Pedro e Zaccagni si giocano due posti sull'esterno, a meno che non riposi Immobile, ancora a digiuno quest'anno e a un solo gol (21) dal record biancoceleste europeo: «La parola turnover mi sta sul c... Questa è una fissazione italiana, le inglesi giocano sempre con gli stessi 11 ogni tre giorni - chiosa Sarri - ma il loro recupero è rapido. Dovrò comunque considerare le 3 gare in sei giorni, purtroppo il calendario è questo, colpa del mondiale d'inverno. Con l'Udinese mi sarebbe piaciuto giocare domenica sera, ma ormai è un delirio assoluto, un ambaradan senza senso». Anche Romagnoli ha giocato tanto, è in ballottaggio con Patric al centro. Hysaj stavolta può mettere Marusic a riposo. Tanto dall'ultima gara a Graz non cambia il risultato lì dietro: «I sei clean sheet non sono solo merito della difesa, ma di un lavoro di protezione dell'intera squadra a supporto». Chiamatela pure fusione di gruppo.
 

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