Pioli, l'ora delle scelte. Matri si è subito inserito, ad Anderson va assicurato un posto mentre i nuovi acquisti devono diventare un valore aggiunto

Pioli, l'ora delle scelte. Matri si è subito inserito, ad Anderson va assicurato un posto mentre i nuovi acquisti devono diventare un valore aggiunto
di Gabriele De Bari
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Martedì 15 Settembre 2015, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 09:50
Il secondo tempo della Lazio ha restituito la luce di una bellezza dimenticata. I guizzi di Matri (che ha presentato subito il badge ai difensori friulani, regalando alla gara un'impennata romanzesca) i dribbling devastanti di Keita, gli arabeschi disegnati dal vocalist Anderson: protagonisti assoluti in grado di trasformare le gocce di pioggia dell'Olimpico in lacrime di gioia. Vogliamo credere e sperare che il periodo negativo sia alle spalle e che sia cominciato quello importante, il momento del decollo, tra un passaggio all'Est, in Europa League, e uno scontro per cuori forti in casa del Napoli. Sfide che potranno dare una dimensione più reale della forza e delle ambizioni di questa squadra, che annovera alcuni calciatori di grande valore e che cerca la vera identità sia a livello tattico, che delle scelte individuali. Intanto la classifica è buona, non un rivolo nel fiume di gloria, rinfranca le speranze e rappresenta un ottimo punto di partenza in vista delle 3 partite di campionato a distanza ravvicinata.
CERTEZZE
L'allenatore Pioli sa di poter contare su alcune certezze, i punti fermi di una formazione che deve inquadrare in tutte le sue sfaccettature per renderla ancor più competitiva. Ha ritrovato il portiere titolare, ha avuto il centravanti che serviva per rimpiazzare l'infortunato Klose e alternarlo al tedesco nel corso dell'intensa stagione. Parolo sta crescendo di rendimento, Keita appare maturato, Candreva offre sempre garanzie, Basta dà sicurezza alla fascia. Presto riavrà pure Biglia e de Vrij, Anderson resta un valore assoluto da sfruttare al massimo delle potenzialità. L'ossatura c'è e resta affidabile, il problema di fondo rimane legato alle scelte. Una grande squadra deve avere almeno 9 titolari sicuri, quelli che devono andare in campo quando stanno bene. Il turn over può essere contemplato ma in casi di necessità e non può sicuramente riguardare il portiere, ruolo nel quale la gerarchia richiede chiarezza dall'inizio. Scegliere con gli uomini contati è semplice, più difficile quando, per fortuna, un tecnico si trova a gestire l'abbondanza. In mancanza di Klose la Lazio non può rinunciare a Matri, mentre Anderson merita di essere considerato un titolare perché è tra i pochi in grado di trovare la giocata decisiva, anche nelle giornate in cui non brilla. La Lazio dispone di esterni offensivi molto bravi, tra i migliori del torneo, e lo stesso duttile Candreva può essere impiegato anche come centrocampista centrale. C'è soltanto l'imbarazzo delle scelte, il tema ricorrente.
LE NEW ENTRY
Può darsi che, con il ritorno del tedesco, il tecnico, opti per il modulo a 2 punte, ridisegnando l'assetto tattico. Intanto, però, può andare avanti con il 4-3-3, senza cambiare tanti interpreti ogni partita. E soprattutto dovrà ”pesare” il valore degli acquisti, un capitolo che sta molto a cuore al presidente Lotito che sul mercato si è fidato del ds Tare e dell'allenatore. In questo primo scorcio di stagione, i nuovi sono stati utilizzati poco e con scarso costrutto, c'è curiosità nel vederli all'opera con piena fiducia e con una certa continuità. In particolare Milinkovic, per il quale è stato effettuato un investimento considerevole, ma anche Morrison e Kihsna. Pioli è atteso da un lavoro importante e capillare con materiale di livello sul quale studiare, per plasmare la nuova Lazio. In un campionato senza padrone i biancocelesti potrebbero recitare un ruolo da protagonista, facendo tesoro degli errori commessi. E anche l'Europa si aspetta di rivedere la luce che, nella ripresa contro l'Udinese, ha illuminato la piovosa e caliginosa serata romana.