Linea dura su Luis Alberto. Stangata economica e tecnica, anche se quest’ultima sarà da decidere insieme a Inzaghi. Nonostante siano passati alcuni giorni dal pesante sfogo dello spagnolo via social, il clima attorno a lui non si è affatto rasserenato. Lotito è ancora furibondo, il direttore sportivo Tare pure. Tra i due, il dirigente albanese è quello che ci è rimasto sicuramente più male perché col giocatore ha un rapporto speciale dal giorno del suo arrivo e poi perché era da dicembre che spingeva il presidente per fargli rinnovare il contratto. Inizialmente il patron non era così convinto, ma Tare pressava tanto, lo considerava il giusto premio per quello che il Mago aveva fatto vedere in campo. E così è stato, tanto da annunciarlo a fine settembre, anche se era pronto da almeno un paio di mesi. Ma quanto è successo tra venerdì e sabato, con le parole sull’aereo e le scuse fatte a modo suo, trascurando quanto preparato con Peruzzi, hanno intaccato pesantemente il rapprto con il direttore sportivo.
LA STRATEGIA
La Lazio non ha fatto ancora alcun passo col giocatore (che aspetta l’arrivo del suo manager, in attesa del pagamento di alcune commissioni), né contattandolo telefonicamente o convocandolo in ufficio. Per ora niente. Gelo e silenzio totale. Oggi qualcosa accadrà. Lui, il giocatore, sabato e ieri si è allenato senza problemi, lavorando sodo in palestra e in campo e lo stesso farà nella giornata odierna. Ha parlato con Peruzzi e con Inzaghi di quanto è accaduto, ma non sa nulla di un eventuale provvedimento che arriverà nei prossimi giorni.
L’ADDIO
Per il presente la punizione sarà pesante, ma il rapporto tra Luis Alberto e la Lazio si è rotto. La sensazione però è che, nonostante il recentissimo rinnovo, sia così da un po’ di tempo. Se non si aggiusteranno le cose a fine stagione le strade si divideranno. Sullo spagnolo non mancano gli estimatori, ma il prezzo non sarà basso. Anche lì, c’è da scommetterci, ci sarà battaglia. Per il momento si tenterà di salvare il salvabile e andare avanti, con Inzaghi che sarà costretto a mediare quasi ogni giorno.