Lazio, la coppia Gentiletti-de Vrji
è pronta a prendersi la difesa

Lazio, la coppia Gentiletti-de Vrji è pronta a prendersi la difesa
di Daniele Magliocchetti
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Giovedì 11 Settembre 2014, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 13:26
Finalmente in campo. Il gringo Gentiletti e il fiammingo de Vrij. Grinta, carattere, opportunismo ed eleganza, col vizietto del gol, un mix che promette bene. Ancora qualche giorno e Pioli li butterà nella mischia contro il Cesena per la seconda di campionato. L'esordio con la maglia biancoceleste per l'argentino, la conferma per l'olandese. Un debutto assoluto per l'inedita coppia di centrali difensivi. E la curiosità di vederli all'opera è davvero tanta, anche perché se Stefan, nonostante l'amaro inizio con la sconfitta a San Siro, già convince parecchio, Santiago e le sue caratteristiche tecnico-tattiche abbinate al nostro campionato sono tutte da scoprire.



HAI CAPITO EL CHUECO

Chi sta imparando ad apprezzare il giocatore è Pioli ma soprattutto i compagni di squadra. Gentiletti (che in realtà si pronuncia Ghentiletti come ha precisato scherzosamente lui stesso all'interno dello spogliatoio) ha già conquistato tutti per tenacia ma anche per carattere, sempre a disposizione e pronto al dialogo e pure alle battute. E' uno dei primi ad arrivare al campo, non fa altro che chiedere spiegazioni su movimenti a compagni e ai collaboratori di Pioli e, se necessario, ripete fino alla nausea ogni esercizio difensivo. Ha una gran voglia di imparare e non sprecare tempo. Sa che il suo arrivo ha provocato più di qualche polemica e non vede l'ora di mostrare ai tifosi cosa è capace di fare. In allenamento e durante le partitelle ha dimostrare carisma, in qualche caso entrando in modo piuttosto duro, ma senza fare male. E' il suo modo di giocare, ha perfino segnato un paio di gol di pregevole fattura, uno molto bello di testa. El Chueco, soprannome che si porta dietro sin da piccolino e che letteralmente significa «persona con le punte dei piedi all'indentro», nelle sedute effettuate fino ad ora, ha mostrato ottime cose come uno spiccato senso dell'anticipo, anche se a volte rischioso, come gli avrebbe fatto notare bonariamente il tecnico che nel suo sistema tattico predilige una difesa alta. Proprio l'allenatore, che è stato un ottimo difensore, si concentra parecchio sui meccanismi difensivi e spesso parla con il tandem de Vrij-Gentiletti.



QUESTIONE D'INTESA

Entrambi i giocatori, che in casa Lazio sono considerati i due titolari, non hanno avuto tanto tempo per provare e giocare insieme. Qualche allenamento nella prima settimana del suo arrivo, poi dopo San Siro, Stefan è partito per rispondere alla convocazione della sua nazionale e nulla più. Pochi i giorni per testare e conoscersi, ma in quel poco tempo i due ragazzi hanno avuto l'occasione di muoversi insieme e provare qualche schema. Inizialmente la lingua poteva essere un problema, anche perché uno parla olandese, l'altro spagnolo e l'inglese non sempre risolve proprio tutto. Il calcio però ha un linguaggio internazionale e sia Pioli che i due ragazzi hanno potuto constatare tatticamente e tecnicamente che la sintonia c'è eccome. E' bastato qualche allenamento, tocchi di palla, diagonali e movimenti giusti di entrare e uscire dall'area insieme all'olandese e al resto della squadra per convincere il tecnico, tanto che lo stesso Pioli ha avuto la tentazione di farlo esordire a Milano. Poi, per una serie di situazioni, ci ha ripensato, ma adesso è scoccata l'ora e Santiago scalpita per avere l'occasione con il Cesena. Giocare al fianco di Stefan, zittire gli scettici e far capire che la Lazio ha puntato sull'uomo giusto.
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