Lazio, David Silva: un rifiuto che fa male

Lazio, David Silva: un rifiuto che fa male
di Daniele Magliocchetti
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 07:00
Dal sogno all’incubo. Dall’intenso corteggiamento agli insulti. Finisce sempre più male tra David Silva e la Lazio. Il direttore sportivo Tare sbotta, il padre del giocatore, David Jimenez, replica. Un botta e risposta feroce e fulmineo. Il giorno dopo il rifiuto dello spagnolo e la scelta di andare alla Real Sociedad, non si placa la furia della società biancoceleste che, dopo settimane di tira e molla, si è sentita tradita e presa in giro dal giocatore, soprattutto dal suo staff. «Apprendo del trasferimento di David Silva alla Real Sociedad. Ho grande rispetto per il giocatore, ma non per l’uomo», la stilettata del dirigente laziale a David Silva e al suo entourage. Mai l’uomo-mercato della Lazio, sempre piuttosto quadrato e riservato, si era spinto così in avanti con un comunicato ufficiale e in questa maniera dopo un’operazione andata male. La risposta piccata del papà di Silva non si è fatta attendere: «Mio figlio ha ricevuto tante proposte, una era della Lazio, ma niente era stato deciso. Loro hanno parlato con gli agenti di David e mai con lui (la Lazio fa sapere che non è così). Sapevano della Real e non hanno reagito così. David è rimasto sorpreso dalla reazione di Tare, non capisco sia stato tirato in ballo come uomo. Con la Lazio non era chiuso nessun discorso». 
CONTRATTI GIREVOLI
Il voltafaccia del calciatore ha lasciato il segno, anche perché ha fatto molto male e dato tanto fastidio aver appreso dell’ufficialità del passaggio alla Real Sociedad solo dalla tv, mentre la società laziale, in accordo con gli agenti, era rimasta in attesa di una risposta definitiva che non è mai arrivata. Nel giorno più convulso, i rappresentati del calciatore avevano chiamato più volte Tare, dando ampie speranze di un arrivo imminente (erano state fissate insieme ai manager le visite mediche nella capitale). Ma quello che avrebbe dato più fastidio a Lotito è aver usato i contratti che la società aveva consegnato al fratello manager Nando (per velocizzare la firma di Silva su richiesta dei procuratori) per ottenere più soldi da altre parti. Mossa discutibile, se fosse vera, anche un po’ ingenua della Lazio, ma pure questo fa parte delle storie del mercato. Ora da Formello stanno rimettendo un po’ in sesto i cocci per rimettersi sotto e portare avanti la campagna acquisti con trattative avanzate (Fares e Muriqi), provare a rilanciarsi con Kumbulla (non facile) tenendo il sudcoreano Kim Min Jae in prima battuta, ma soprattutto tentare l’assalto ad altri top-player. 
CACCIA AL BIG 
Dopo quanto accaduto con David Silva, la Lazio ha tentato in extremis di allacciare qualcosa con Cavani che sta andando al Benfica, ma ha anche ricevuto una marea di proposte. Son tornati in auge i mediatori di Mario Gotze, svincolato dal Borussia Dortmund, se ne terrà conto. Da tenere d’occhio sono soprattutto i profili di James Rodriguez e Rafinha Alcantara. Più il secondo che il primo, attualmente. Per il colombiano c’è la strada preferenziale con Jorge Mendes, prende 6 milioni di euro a stagione ed è in uscita dal Real Madrid, con un costo tra i 15-20 milioni. Per Rafinha Alcantara, un pallino di Tare, c’è un discorso che va avanti da anni. Nel 2015 Lazio e Barcellona aveva chiuso il trasferimento, ma poi Luis Enrique bloccò tutto. Ora, il giocatore è rientrato dal Celta Vigo e potrebbe essere una grande occasione. I tifosi, delusi da quanto accaduto, pretendono un colpo di coda. E una stella per sognare.
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