Juventus, chiuse le indagini sulle plusvalenze. La Procura di Torino ha notificato ai componenti del Consiglio d'amministrazione del club bianconero l'avviso di conclusione delle indagini preliminari, iniziate nel 2021, per i reati di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di una società quotata in Borsa. Lo comunica in una nota il procuratore capo di Torino Anna Maria Loreto. Secondo l'accusa sarebbero stato alterati bilanci quale conseguenza «di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale».
Juventus, i reati contestati
Le indagini della Procura di Torino sono state condotte da un pool di magistrati del Gruppo di Diritto Penale dell'Economia, composto dai sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio. Gli indagati sono 16. Tra questi ci sono il presidente della società bianconera Andrea Agnelli e il vicepresidente Pavel Nedved.
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Per gli inquirenti ci fu un ulteriore intervento per alterare i risultati di bilancio attraverso "manovre stipendi", negli anni 2020 e 2021. «Sussistono concreti elementi per ritenere che i calciatori, in accordo con la società, abbiano rinunciato a percepire, in concomitanza con il periodo pandemico, una sola mensilità e non quattro, come per contro comunicato da Juventus Fc nel marzo 2020». E le restanti tre mensilità, «non sarebbero oggetto di rinuncia, bensì di differimento ad esercizi successivi. Ad alcuni indagati è stato contestato il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni insistenti.
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