De Silvestri: «Mamma Lazio, niente sconti,
vogliamo i tre punti per l'Europa League»

De Silvestri: «Mamma Lazio, niente sconti, vogliamo i tre punti per l'Europa League»
di Marco Callai
3 Minuti di Lettura
Sabato 16 Maggio 2015, 06:19 - Ultimo aggiornamento: 09:13
Il primo amore non ha bisogno di reclamare dignità ma stasera dovrà fare i conti con la sua fame di vittoria. Lorenzo De Silvestri, il ragazzo del quartiere Monteverde diventato uomo tra Firenze e Genova, non nasconde ambizioni europee e azzurre dopo un campionato da protagonista con la Sampdoria. Le prime dipendono, in buona parte, dalla sfida contro la sua ex squadra.
Lorenzo, se le dico Lazio a cosa pensa?
«Alla mia prima mamma calcistica. Ero a casa, qui è partita la mia carriera da professionista ed anche oggi ho un particolare legame con quei colori».
Cosa non dimenticherà mai?
«L'esordio con la Fiorentina nell'aprile 2007, il gol in Coppa Italia contro il Napoli e, dietro la porta, l'immagine sorridente di Gabriele (Sandri n.d.r). E poi l'emozione della finale vinta nel 2009 proprio contro la Samp, in uno stadio pieno, dopo una maratona infinita. Avevo 20 anni...».
E' sempre in contatto con i Sandri?
«Si, soprattutto con Cristiano. Anche a distanza di molto tempo, il mio pensiero va spesso all'amico Gabriele e anche alla sua famiglia per l'esempio positivo derivato dal loro comportamento durante quella tragedia».
Lasciare la Lazio è stata una scelta di vita?
«La storia di un calciatore è fatta di rischi. Andarmene da Roma, allontanandomi dalla mia famiglia, mi ha permesso di crescere anche come uomo. Sono contento, perché esperienze come la Champions, giocata pure a Firenze, mi hanno aiutato a maturare in fretta».
Ai suoi ex tifosi, quest'anno, un bel favore l'ha fatto.
«Mi sono arrivati svariati messaggi dopo il gol alla Roma. E' stato bello perché ci mancava vincere contro una grande e perché non è prerogativa di un difensore segnare. Io l'ho fatto all'Olimpico davanti a famiglia ed amici».
Chi arriverà seconda tra le due romane?
«Dico Lazio, per rispetto alla mia mamma calcistica e poi perché ha fatto una rimonta incredibile. Bisogna solo fare i complimenti a Pioli e a tutta la squadra».
Che partita sarà con la Lazio?
«Tutte e due le squadre hanno grandi motivazioni. Vincerà chi avrà più carattere, voglia di arrivare al proprio obiettivo e forse anche un po' di fortuna».
Cosa teme dei suoi avversari?
«La potenza dell'attacco. E' incredibile. I vari Felipe Anderson, Candreva, Klose... Poi Mauri, che conosco bene, ha esperienza e abilità di movimento».
Come risponderà la sua Samp?
«Siamo umili e affamati, pronti a giocarcela a viso aperto e con tutto lo stadio a favore. Abbiamo fatto una grande cavalcata, sempre tra terzo e sesto posto, e ora non vogliamo farci sfuggire l'Europa».
Dipende tutto da voi, nonostante Genoa e Inter vi stiano incalzando.
«Trovo di grande insegnamento le parole di Buffon dopo Madrid. Il suo pensiero era già alla possibilità di vincere la Champions, non all'impresa appena compiuta. Così noi... Fino adesso abbiamo disputato una grande annata, ma ora dobbiamo pensare a renderla eccezionale».
C'è molto di Mihajlovic in questi 54 punti...
«Si è creata una buona alchimia tra staff tecnico e squadra. Io, grazie al mister, sono cresciuto molto: dal punto di vista difensivo ma anche mentalmente».
Un De Silvestri, per molti, anche da Nazionale.
«Sicuramente io ci credo molto. Finché rimarrò ad alti livelli proverò a mettere in difficoltà il Ct. C'è una convocazione a metà giugno, spero di esserci».
A metà tra Samp e Fiorentina, la sua volontà dipenderà dall'Europa?
«Mi piacerebbe molto, perché non la gioco dal 2010. E' un obiettivo che mi sono prefissato».
E se un giorno ribussasse la Lazio?
«Di solito si dice mai dire mai, ma io ora preferisco pensare a queste tre partite».