Un po' Giordano e un po' Signori: Immobile mette nel mirino il record di Higuain

Ciro Immobile
di Daniele Magliocchetti
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Domenica 19 Gennaio 2020, 09:30

Il Cannibale del gol. Mai sazio Ciro Immobile. Indomito. E non più sottovalutato. Non riesce proprio a frenare la sua voglia di segnare, di superare record su record e soprattutto di far vincere la Lazio. Sempre più a sua immagine e somiglianza. Con la Sampdoria, l’attaccante realizza la sua terza tripletta con la maglia laziale, la seconda in A con la Lazio, dopo quella inflitta al Milan nel suo primo anno, arrivando a 112 gol in totale. Numeri da impazzire per la punta di Torre Annunziata. Da fantascienza. Basta pensare che si tratta della sua ventitreesima marcatura multipla da quando è arrivato nella capitale, con venti doppiette, due triplette e un poker. Ha raggiunto Signori, ora solo Piola è avanti con ben trentatré multiple. Non solo. Ciro è entrato nei migliori cinquanta bomber della serie A, al quarantanovesimo posto ha raggiunto Higuain con 122 reti e tra quelli che giocano tutt’ora nel nostro campionato solo Ibrahimovic (123) e Quagliarella (158) hanno fatto meglio. Il vero grande traguardo dell’attaccante laziale però, Champions a parte, è superare il primato in A di Higuain che chiuse il campionato con 36 gol all’attivo. «E’ difficile fare come il Pipita, ma con i miei compagni tutto è possibile», ha detto il bomber a fine gara.

BEPPE E BRUNO
Parole e aggettivi per descrivere quello che fa Immobile in campo ormai difficilmente si riescono a trovare, ma si possono fare dei paragoni importanti con il passato. Ce ne sono due nella storia della Lazio che hanno delle similitudini con il bomber biancoceleste: Bruno Giordano e Beppe Signori. Il primo lo ricorda per la tecnica di base e per come a volte riesce a costruirsi da solo l’occasione per arrivare al gol. Il secondo per l’incredibile continuità sotto porta, ma anche, o forse soprattutto, per la caparbietà.

RICORDI DEL PASSATO
Nel duello con Chabot, in occasione della rete di Caicedo, Ciro ricorda molto una rete che segnò Beppe nella stagione 92-93, quando si fece venti metri spalla a spalla con Bruno, arcigno difensore del Torino. In quella occasione Signori riuscì a segnare, mentre Immobile, forse più defilato rispetto a Beppe-gol, è riuscito solo a tirare, con Caicedo che sulla ribattuta del portiere è stato veloce a segnare. Ciro ha qualcosa di entrambi e questo lo rende ancora più eccezionale.

SOLO LA CHAMPIONS
Con tutti i gol segnati e i traguardi raggiunti, con una classifica incredibile, Immobile non si è affatto montato la testa e come tutta la squadra, pensa sempre allo stesso obiettivo: la Champions. «Sinceramente – spiega l’attaccante - adesso guardo più il vantaggio che abbiamo da Atalanta e Roma rispetto alla distanza che c’è con Inter e Juve. Il nostro obiettivo resta l’Europa che conta, se poi a sette-otto gare dalla fine saremo ancora lì, ne riparleremo. Ma ora guardo dietro, non avanti». Il diktat, nonostante le undici partite vinte consecutive e soprattutto col derby alle porte, è «rimanere tutti con i piedi ben saldi in terra». E’ la magica porzione di Inzaghi: umiltà e calma. E per lo spogliatoio sono parole sacre.
 

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