Il paradosso è servito: titolare nella Roma, scoprendosi difensore centrale, ruolo che però rischia di fargli perdere l’Europeo. L’evoluzione tattica di Cristante può diventare un boomerang per il 26enne di San Vito al Tagliamento: da trequartista a centrocampista, ora addirittura difensore. Se Fonseca difficilmente ci rinuncia, Bryan è un jolly che in chiave azzurra rischia di rimanere nella manica. Non inganni la convocazion per gli impegni della Nazionale contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania, valevoli per le qualificazioni ai mondiali del 2022: in difesa spazio non c’è. L’ex atalantino si gioca quindi il posto in mediana con Sensi, Gagliardini e Castrovilli. A parità di condizione, non giocando più a centrocampo, nelle valutazioni di Mancini parte dietro.
L’EVOLUZIONE
L’arretramento in difesa nasce come un esperimento nel finale della passata stagione e si trasforma quest’anno in una scelta. A tal punto che questa sera, contro il Napoli, Fonseca preferisce Bryan al centro che schierare tre difensori puri. Capitano a Kiev, con Pellegrini in panchina e Dzeko ormai degradato, Bryan ha trovato un nuovo ruolo che lo completa tecnicamente e tatticamente. I numeri lo confermano: 34 respinte difensive, 23 intercetti, il 68,3% dei contrasti vinti che si sommano al 52,3% di successo nei duelli aerei, ai quali abbinare l’84% dei passaggi riusciti.