Di Martino: «Nonostante gli arresti,
l'Italia non reagisce, è tutto come prima»

L'arresto di Francesco Bazzani
di Alberto Abbate
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Martedì 17 Dicembre 2013, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 20:32
Sono 30 le partite di Serie A in cui ci sono contatti tra Civ (Francesco Bazzani tra gli arrestati oggi) e calciatori o dirigenti che si ricollegano alla squadra che avrebbe giocato il giorno dopo o due giorni dopo. Lo spiega il procuratore di Cremona Roberto Di Martino che parla di «Fumus di manipolazione» riguardo i match. «Io non faccio l'opinionista e non posso mettermi a pontificare. Certo siamo di fronte a un dato di fatto chiaro e cioè che, nonostante gli arresti e le indagini, buona parte di questi personaggi continuano a fare quello che facevano prima. Certo non è che ci sono state grandi reazioni in Italia, visto che le cose sono continuate come prima». Sembra quasi una rassegnata considerazione. Non lo è l'inchiesta. Last Bet continua: «Qualche giorno fa, sono stato invitato al Parlamento europeo. Il Parlamento si è impegnato al massimo per favorire nei diversi Paesi il diffondersi di una disciplina che recepisca un reato come la frode sportiva e l’allargamento delle sanzioni a casi che altrimenti sfuggirebbero».



IL METODO

Secondo Di Martino, Francesco Bazzani e Salvatore Spadaro «offrivano pacchetti di partite che venivano rivelate all'ultimo momento» e su cui potevano essere effettuate delle manipolazioni. «Se la proposta - spiega - veniva accettata, il dirigente della squadra coinvolto nella frode dava il via libera ai calciatori che solo in questo caso potevano lucrare» sulla partita truccata. È di 600-700 mila euro la cifra che Bazzani e Spadaro avrebbero chiesto per poter influire sulle partite. «La cifra - aggiunge il procuratore di Cremona - comprendeva il compenso per l"intermediazione e il denaro che serviva per oliare dirigenti e calciatori». È di questo denaro che alcuni indagati parlano in intercettazioni telefoniche, riportato anche da alcuni testi: «Le intercettazioni del 2011 ci hanno portato al "Civ", Bazzani. Intercettazioni che ruotavano attorno al gruppo dei Bolognesi».



MISTER Y BAZZANI

E' finito in manette, Francesco Bazzani, "Mister Y" (tra i quattro arrestati questa notte), che teneva i rapporti con il Modena, il Chievo e l'ambiente milanese. E' lui a trascinare nel registro degli indagati Gennaro Gattuso, con tredici contatti (anche tramite l'amico "fraterno" di Rino, Pipieri), iniziati il 20 febbraio 2011 al Bentegodi, in occasione di Chievo-Milan. Il Pm Di Martino lancia un identikit di Bazzani: «Si parlava di una persona che veniva interpellata, una sorta di eminenza grigia, in occasione di interventi calcistici. In queste intercettazioni, vecchie, si parla anche dei grossi introiti di questa persona. Accanto a questo personaggio compariva "il Vecchio", veniva chiamato così. Identificato nell’altro arrestato, Spadaro. Agivano in accordo tra loro, con analoghe competenze. La lettura delle vecchie intercettazioni ci ha portato a capire che questi soldi andavano al "Civ" e al "Vecchietto"». Il Procuratore racconta degli incontri da loro organizzati a Milano. E aggiunge: «Con gli ultimi accertamenti sono emersi i contatti di "Civ" con giocatori o dirigenti in vista di partite in programma qualche giorno dopo. Ci sono quindi sospetti di manipolazioni. Non tutte le partite comunque sono senz’altro manipolate. Non bisogna dare per scontato che le persone indagate siano necessariamente coinvolte in attività di manipolazione».



MISTER X SINO AI GIORNI NOSTRI

L'inchiesta Last Bet era in fase di stallo, adesso riemerge prepotentemente: «La seconda parte dell’indagine - sottolinea Di Martino - si ricollega a una situazione completamente diversa. Una situazione recente, del 2013. Si comprende che Spadaro, il "Vecchio", riprende con le combine in tempi recenti, dopo un intervallo probabilmente legato agli arresti precedenti. Si interessa soprattutto a campionati minori, ma anche alla Serie A. Riceve indicazioni da persone che fanno parte o hanno fatto parte di ambiti dirigenziali di squadre minori. Riceve informazioni, soprattutto da Rinci, e le fornisce a Quadri. Possiamo dire che ci sono oltre 50 partite del 2013 prevalentemente di serie minori oggetto di indicazioni. In diverse partite i risultati previsti sono azzeccati. Altre volte non vanno in porto i risultati previsti. Alcune intercettazioni - conclude il procuratore - fanno emergere una sorta di tariffario. Per ogni partita di Serie B 2-300 mila euro ad esempio. C’è uno specifico riferimento che uno degli arrestati fa a 25mila euro a 5 giocatori e 70mila euro a un allenatore. Non è solo una vendita di notizie, ma ci sono meccanismi di corruzione. E il Gip Salvini ha recepito in pieno ogni mia indicazione giuridica».



53 MATCH SOSPETTI NEL 2013

Le partite che si sospettano essere state manipolate nel 2013 dal gruppo degli arrestati oggi sono 53 di cui quattro di Serie A. Lo scrive il gip Guido Salvini nell'ordinanza, confermando quanto spiegato dal procuratore Roberto di Martino il quale aveva detto, in conferenza stampa, che le presunte combine erano proseguite fino a poco tempo fa, nonostante le indagini e gli arresti. Si tratta di Palermo-Bologna del 13 aprile,Pescara-Siena dello stesso giorno, Palermo-Inter del 28 aprile e Parma-Atalanta del 5 maggio.
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