Piqué dal calcio reale a quello virtuale
Il difensore del Barça lancia un videogame

Piqué dal calcio reale a quello virtuale Il difensore del Barça lancia un videogame
di Paola Delvecchio
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Lunedì 18 Novembre 2013, 11:38 - Ultimo aggiornamento: 11:43
Era una sua aspirazione fin da piccolo, quando giocava a videogames con i fratelli: creare un videogioco in cui l'internauta manager di una squadra di calcio. E ora, il difensore del Barcellona, Gerard Piqué, a soli 26 anni, ha realizzato il suo sogno. Ha creato un'impresa per lanciare l'ambizioso progetto globale, Golden Manager, un simulatore del calcio, che punta a competere con i leader del settore. E, forse anche pensando al futuro del piccolo Milan, avuto dalla sua compagna, la cantante Shakira, Piqué ha fatto le cose alla grande, investendo nell'impresa un milione di euro. Obiettivo, superare i 10 milioni di utenti on line della concorrenza.



OFFERTA DI LAVORO

«Sapete che ho creato una compagnia di videogiochi chiamata Kerard Games? Abbiamo bisogno di Game designers, Q&A, Scrum Masters, programmatori…se vuoi apportare il tuo talento ed entusiasmo, inviami i curriculum vitae». Da irriducibile animatore dei social network, il difensore blaugrana ha annunciato l'impresa direttamente sul suo profilo di Facebook, provocando - inutile dire - un alluvione di risposte: 10.000 in meno di due settimane. L'offerta di lavoro, accompagnata dalla foto di alcuni dei suoi soci e dei lavoratori, al link della pagina web, è allettante: salario competitivo e negoziabile in funzione dell'esperienza, un ambiente di lavoro gradevole e l'obbligo di residenza a Barcellona o dintorni. Chi abbia i requisiti farà parte della squadra e creerà un gestore di club on line, col quale l'utente potrà farsi carico di una delle squadre più modeste del calcio mondiale per portarla ai massimi livelli, realizzando acquisti di calciatori, ampliando le entrate pubblicitarie, nella linea del Pc Fotbol e della Fifa.



IL DISEGNATORE

«Quando mi hanno raccontato che Piqué voleva contrattarmi per un progetto tecnologico, pensai: calciatore, con Shakira…vediamo cosa mi racconta», spiega Alberto Guerrero, attuale direttore esecutivo di Kerard Games. «Ma lo stesso giorno, una mail ricevuta da Piqué, mi lasciò a bocca aperta: mi inviò 40 pagine web disegnate da lui, in cui descriveva la meccanica del gioco, documentandola con immagini ed esempi». Guerrero ha all'inizio collaborato come esterno, per poi entrare come socio nell'impresa: «Avevamo talento, capacità economica e volontà di lavoro», spiega. L'esordio della Kerard Games - della Kerars Holding, la holding della famiglia Piqué - nel novembre del 2011, con un capitale sociale di 50.000 euro, seguito da cinque ampliamenti di capitale per complessivi 950.000 euro. Tutto sotto l'amministrazione unica del padre del calciatore, Joan Piqué Rovira. Nel settembre del 2012, la creazione degli uffici, nell'edificio della Bayer a Barcellona, della società destinata allo sviluppo di progetti industriali e residenziali. E ora il simulatore sportivo, il fiore all'occhiello dell'impresa, comincia a prendere forma. «Il gioco è in fase Beta, la versione ufficiale uscirà a marzo, e puntiamo a superare i 10 milioni di utenti», ha spiegato Guerrero. Sponsorizzato dai giganti Nike e Coca-Cola, si gioca già in 200 paesi. E' proprio pensando al suo futuro, quando dovrà abbandonare il calcio giocato, che Gerard Piqué ha studiato da manager: due anni di economia, contabilità e struttura finanziaria con professori dell'Esade, fra le maggiori Business School in Europa. Quanto appenderà le scarpette al chiodo, potrà dedicarsi interamente al calcio virtuale.
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