Anna Frank, Lotito in aereo verso Roma: «Famo 'sta sceneggiata»

Anna Frank, Lotito in aereo verso Roma: «Famo 'sta sceneggiata»
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 25 Ottobre 2017, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 08:18

«Famo sta sceneggiata!», sbuffava Claudio Lotito prima della visita alla Sinagoga di Roma. Il presidente della Lazio ieri mattina ha deposto tre corone di fiori al Tempio Maggiore e davanti alle telecamere ha condannato le immagini antisemite su Anna Frank comparse domenica allo stadio Olimpico. Lunedì sera però, a bordo dell'aereo che lo ha portato da Milano a Roma, è stato ascoltato da diversi passeggeri mentre si lasciava andare ad altre considerazioni. «Il rabbino sta a New York. Er vice-rabbino ci sarà?», chiedeva il patron biancoceleste ai collaboratori. E ancora: «Non valgono un ca.... questi. Hai capito come stamo? Famo sta sceneggiata».

Le frasi sulla «sceneggiata», pubblicate sul Messaggero in edicola oggi, sono state smentite da Claudio Lotito all'agenzia Ansa. «Non ho mai detto quella frase», ha detto Lotito. Il presidente della Lazio ha presentato come testimone il parlamentare del Pd Dario Ginefra, vicino di posto in prima fila sull'aereo delle 20 di lunedì da Milano a Roma: «Lotito - racconta all'Ansa Ginefra - all'atterraggio a Roma cercava disperatamente un contatto attraverso i suoi col rabbino capo di Roma che però era a New York: questo è vero, ho sentito la ricerca di un contatto. La frase 'facciamo questa sceneggiata', invece io non l'ho sentita». «Lotito è un uomo che per idee politiche, credo sportivo e altre ragioni è quanto di più distante da me: non ho motivo di prendere le sue parti, ma quel che è giusto è giusto... Mi può essere sfuggita mezza parola, ma era evidente che il presidente della Lazio - prosegue il parlamentare del Pd - cercava di trovare un'immediata risposta all'idiozia commessa da una piccola parte della tifoseria biancoceleste, e francamente da parte sua non pareva ci fosse voglia di banalizzare il gesto». «Tra l'altro - conclude Ginefra - mi dà fastidio il falso perbenismo di chi tratta le persone più ruvide e spontanee come Lotito quasi fossero grottesche e poi gestisce in guanti bianchi damerini che hanno rapporti con curve condizionate da presenze criminali di stampo mafioso. Non mi piace questa doppia lettura del mondo sportivo».

Dopo la pubblicazione sul Messaggero.it dell'audio della telefonata del presidente della Lazio, però, Ginefra corregge il tiro con un post scriptum su Facebook: «Ora ho sentito l'audio in rete. Credo che Lotito farà bene a spiegare la frase che evidentemente non avevo sentito e capito. La Shoah non è stata una sceneggiata e non può diventarlo neanche quello che sarebbe stato il gesto di riparazione alle offese di questi delinquenti ed imbecilli. Si diventa indifendibili quando si usa la buona fede degli altri per tentare di coprire i propri errori».

 




 

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