Darius Thompson, il "brindisino" che potrebbe vestire la maglia dell'Italbasket

L'ex Brindisi diventa italiano per matrimonio

Darius Thompson, il "brindisino" che potrebbe vestire la maglia dell'Italbasket
di Marino Petrelli
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Lunedì 26 Giugno 2023, 19:18

Darius Thompson è a Brindisi in questi giorni, a godersi la città e la sua famiglia. Quella brindisina con la moglie Chiara e la figlia Maelle Maria, un matrimonio che gli permetterà di diventare italiano e avere la possibilità di essere chiamato in Nazionale, soprattutto ora che c’è stato il “gran rifiuto” di Paolo Banchero. «Sono pronto, sarei felice» dice Darius in buon italiano a chi lo ferma sul lungomare a godersi un gelato e il venticello tipico delle serate brindisine.

Con Chiara si sono conosciuti al quartiere Bozzano e il loro amore è convolato a nozze il 22 agosto 2020 a Palazzo Nervegna, davanti al capitello di una delle due colonne romane, uno dei monumenti simbolo della città adriatica. Arriva in Italia nel 2019 dopo un’ottima stagione al Lleida, capocannoniere nel campionato olandese. «Fu un’intuizione mia e del direttore sportivo Simone  Giofrè  -  ci racconta Frank Vitucci, cinque stagioni e mezza alla guida tecnica della Happy Casa Brindisi e da qualche giorno passato a Treviso con lo stesso Giofrè - .Non stava giocando da play e io gli proposi di tornare a farlo per noi. Ebbe una prima annata di conoscenza del nostro campionato e lavorammo molto sull’aspetto mentale, poi nella seconda stagione diventò molto più forte anche in campo. In maglia azzurra sarebbe un valore aggiunto».

Darius Thompson e il matrimonio con la moglie Chiara

Le sue prestazioni a Brindisi gli sono valse la chiamata prima di Kuban in Eurocup, poi a Baskonia, dove quest’anno ha chiuso con 12.6 punti e 6.7 assist di media, miglior passatore della competizione e vincitore del riconoscimento di “best newcomer”, ovvero il miglior esordiente di Eurolega. Per lui ora si parla del Fenerbahce, ma Milano e Bologna vigilano, anche perchè lo status di italiano aprirebbe nuovi scenari al nativo di Manfreseboro, contea di Rushford, nel Tennessee.

Che più volte ha detto di sentirsi “brindisino” acquisito a tutti gli effetti. Il suo italiano migliora grazie a Chiara e a suo suocero Franco e non è difficile vederlo parlare con i tifosi o leggere i giornali italiani in qualche bar cittadino. Dice di ispirarsi a Chacho Rodriguez e Milos Teodosic e che senza coach Vitucci non avrebbe avuto modo di realizzarsi. La vittoria a Milano è per lui la partita più bella giocata con la maglia biancazzurra e vedere i tifosi in estasi al Forum è il ricordo più bello.

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Come quando fu fermato da due ragazzi brindisini in una sua trasferta con Kuban in Francia. Già allora, il suo italiano era apprezzabile, li salutò e gli firmò la maglia. «Ragazzo, atleta e uomo straordinario. Siamo orgogliosi di averlo lanciato verso una brillante carriera e di annoverarlo tra noi brindisini - dice fiero Fernando Marino, presidente del sodalizio brindisino - . Sarò sincerò: mi immaginavo di vederlo in nazionale e sono convinto che abbia ancora margini di miglioramento». Darius è pronto per la maglia azzurra, più e meglio di altri. 

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