Basket, Matilde Villa: «Europei o maturità? Preferisco il campo: studierò i tiri di Curry»

Basket, Matilde Villa: «Europei o maturità? Preferisco il campo: studierò i tiri di Curry»
di Giacomo Rossetti
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Giovedì 18 Novembre 2021, 00:03

A sedici anni, LeBron James non aveva mai giocato nella Nazionale maggiore del suo Paese. Matilde Villa invece sì. Ovviamente è una provocazione che non intende sminuire il Prescelto, bensì far capire che la giovanissima brianzola in forza a Costa Masnaga è il futuro dell’Italia. Un fenomeno, una giocatrice che può segnare un prima e un dopo per la pallacanestro femminile italiana. Il suo debutto a Faenza contro il Lussemburgo nelle qualificazioni per l’Europeo 2023 è già storia: 4 punti e 2 assist in tre minuti di gioco. E in quel primo (elegantissimo) floater azzurro di un’adolescente che va ancora a scuola, non ha la patente e non può votare, ci sono le stimmate della predestinata. I numeri non mentono: 16 punti di media in Serie A, e un career-high di ben 38 punti (contro Campobasso, lo scorso ottobre) che aspetta solo di essere ritoccato.

Un debutto da sogno: è stato come se lo aspettava?
«Quando coach Lardo mi ha chiamata per il cambio ero agitata, ma sentire l’applauso del pubblico mi ha caricato. Mio padre Paolo e mia madre Nadia erano super orgogliosi di me”.
Come ha iniziato a giocare? 
“Io e la mia gemella Eleonora facevamo danza, ma la nostra insegnante ci riteneva… degli spiriti liberi. E visto che all’epoca nostro fratello Edoardo giocava a pallacanestro, alle sue gare io ed Eleonora ci mettevamo a palleggiare. La coach di Edoardo rimase colpita e ci chiese se volevamo fare sul serio».
Che rapporto ha con Eleonora, che gioca nella sua stessa squadra?
«Siamo legatissime, è la mia spalla. Abbiamo sempre fatto tutto insieme, dallo sport alle uscite con gli amici. In campo mi sostiene sempre, è il mio punto di riferimento».
L’anno prossimo avrà la maturità: più importante quella o gli Europei 2023?
«Questa è una domanda difficile… Io risponderei senz’altro gli Europei, ma so che mia madre sceglierebbe la prima alternativa».
Lontano dagli allenamenti come si rilassa?
«Ascoltando musica: sono un tipo esuberante che ascolta autori un po’ ‘depressi’.Poi sono considerata una drogata di serie tv Netflix».
Quali sono le giocatrici italiane che l’hanno ispirata?
«Cecilia Zandalasini, l’emblema del nostro basket femminile. Sa trasmettere serenità in campo. E poi ho sempre avuto come riferimento Valentina Baldelli, la playmaker titolare di Costa Masnaga all’inizio della mia carriera».
Segue l’NBA?
«Certo che sì! Steph Curry è il mio giocatore preferito in assoluto.Apprezzo tantissimo anche LaMelo Ball e Dame Lillard».
Pensa che in Italia il basket femminile sia sottovalutato?
«Sì, purtroppo: c’è bisogno di un movimento forte che lo diffonda. La pallacanestro femminile offre tante gare belle da vedere: c’è da divertirsi, non lo dico perché sono parte in causa».
In cosa pensa di poter migliorare?
«Voglio crescere nella visione di gioco, per mettere le mie compagne in condizioni sempre migliori. La comunicazione sul parquet è fondamentale. E poi vorrei migliorare le mie percentuali da tre».
Per assomigliare di più a Curry?
«Seee, magari…».

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