Una decisione sulla quale Luca Baraldi, amministratore delegato della Virtus Segafredo Bologna, continua a nutrire qualche perplessità, tanto è vero che anche oggi su La Repubblica dice che la Federazione ha avuto "incomprensibile fretta". "Se avessimo aspettato fino al 16 maggio, data stabilta con la Lega come ultima ripartenza, forse oggi saremmo alla vigilia di un ritorno in campo - ha aggiunto -. Isolandosi in Sicilia o Sardegna, con le formule adeguate, questo campionato si sarebbe potuto finire". Invece, il centesimo campionato italiano sarà senza vincitori nè vinti.
IL PRIMO TITOLO, TRA VERITA' E LEGGENDA
La Sef Costanza, dopo il girone a eliminazione diretta con quarti e semifinali tutti nello stesso giorno, deve attendere fino al 30 giugno per avere un campo libero per giocare la finale contro Brescia, vincendo con un punteggio rimasto ignoto. Altre fonti dicono invece che quel giorno abbia vinto Brescia, ma che in un secondo torneo ripetuto qualche tempo dopo, sempre a Venezia, con tutti le caratteristiche di ufficialità la vittoria sia stavolta andata alla formazione milanese. Le squadre hanno nomi di altri tempi: Forza e Coraggio Brescia, Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas, Club sportivo Firenze, Pro Lissone, Reyer Venezia, Stamura Ancona, e una squadra di Milano indicata prima come Forza e Coraggio, poi come SEF Costanza. Il nome sarebbe legato alla palestra in via Costanza, dove anni dopo anche la Borletti Milano disputò alcuni campionati sul campo all'aperto in terra rossa.
Non ha dubbi il sito internet del museo del basket milanese: lo scudetto fu della SEF. A causa della frammentarietà delle fonti sui primi anni del basket italiano, la figura di questa società è stata spesso confusa con quella della "Società ginnastica Forza e Costanza" di Brescia, vincitrice del concorso ginnastico di Venezia che si tenne lo stesso anno del primo campionato. La formazione campione d'Italia del 1920 era composta da Carlo Andreoli, giocatore e allenatore ed ex campione italiano di salto in alto, Angelo Bagnato, Poligono Longoni, Evezio Perabo e Angelo Vitali. Soltanto cinque giocatori, a quei tempi non erano ancora previsti i sostituti.
Da tutto l'alone di mistero che rimane intorno alla vicenda però comincia lo sviluppo di questa disciplina. Uno sviluppo talmente veloce che il 2 novembre 1921, fuoriusciti dalla Federazione ginnastica e costituiti in società indipendenti, un gruppo di appassionati va a fondare la Fip, la Federazione italiana pallacanestro. Che il prossimo anno celebrerà dunque i suoi cento anni di vita. Avrebbe aiutato molto il girone degli Europei a Milano, ma la manifestazione continentale è stata spostata al 2022. Tutto rinviato, ma la pallacanestro italiana è pronta a ripartire.
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