Zoeggeler dice addio allo slittino. Dopo sei olimpiadi l'altoatesino si ritira

Zoeggeler dice addio allo slittino. Dopo sei olimpiadi l'altoatesino si ritira
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Martedì 14 Ottobre 2014, 17:43 - Ultimo aggiornamento: 23:07
A quasi 41 anni Armin Zoeggeler annuncia la fine della sua carriera da atleta professionista. «Il mio istinto dopo le Olimpiadi mi ha detto che è il momento giusto per ritirarmi - ha detto il campione di slittino - ma volevo essere sicuro al 100% che ciò non fosse dettato dall'emozione».

Lo sviluppo dei materiali per la Nazionale di slittino è la nuova occupazione di Armin Zoeggeler, che per il futuro non nasconde di coltivare il sogno di diventare commissario tecnico. «Ora sono impegnato come responsabile nella ricerca e sviluppo di materiali nella collaborazione fra Coni, Ferrari e Fisi», ha spiegato il campione di slittino, dopo aver annunciato il ritiro dall'attività agonistica. «I miei sogni? Boh, ho degli obiettivi ma ora non posso anticiparli. Il sogno - ha aggiunto poi - è creare una squadra che vinca medaglie ai Mondiali, in coppa del Mondo e alle Olimpiadi. Guardare sempre avanti senza fermarsi mai: questo è il mio istinto e finchè lo avrò lavorerò come un matto».



Si chiude così, una delle carriere più luminose dell'intera storia dello sport italiano ed in generale delle discipline invernali, cominciata nel lontano 1990 con la conquista a soli sedici anni della Coppa del Mondo Junior. Ma è in ambito senior cheArmin Zoeggeler ha creato la sua leggenda. Fin dal suo debutto avvenuto nell'inverno 1992-1993, il carabiniere di Foiana aveva fatto capire di essere un predestinato. Appena diciottenne Armin a Sigulda sale per la prima volta sul podio,instaurando con questa pista un feeling particolare che lo porterà a conseguire ben 10 vittorie.



Due stagioni più tardi ad Oberhof, Armin conquista la sua prima vittoria in Coppa del Mondo. E' solamente il primo di una serie di 57 successi che fanno di Armin il più titolato atleta italiano nella storia degli sport olimpici invernali. Lo stesso anno rappresenta la stagione della consacrazione del fuoriclasse altoatesino, che a Lillehammer si laurea Campione del Mondo.



Nell'inverno 1997-1998 grazie a 3 vittorie e 2 terzi posti su 6 gare disputate, Armin Zoeggeler piega la concorrenza degli storici rivaliMarkus Prock e Georg Hackl, ed alza al cielo la prima delle dieci Coppe del Mondo della carriera. Da questo momento in poi l'atleta della Val d'Ultimo diventa un vero e proprio rullo compressore, conquistando tutto quanto si possa conquistare, mettendo in evidenza una superiorità schiacciante soprattutto a livello di guida, pennellando linee perfette che diverranno per sempre il suo marchio di fabbrica. E' proprio in questo periodo che ad Armin viene attribuito il soprannome di "Cannibale".



Le vittorie in Coppa del Mondo non mancano, così come i titoli mondiali, ma per essere un vero "Cannibale" Armin deve salire sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi, l'evento sportivo che consacra i grandi campioni. A Salt Lake City 2002, Zoeggeler si presenta ai nastri di partenza della gara olimpica con al collo due medaglie a Cinque Cerchi, il bronzo del 1994 e l'argento del 1998, ma soprattutto con tutta lapressione della stampa italiana che da lui si aspetta la medaglia dalmetallo più pregiato. Zoeggeler non delude e da grande fuoriclasse si regala il suo primo oro olimpico.



Quattro anni più tardi, Armin è nuovamente chiamato all'impresa, questa volta si tratta di essere il profeta in patria dato che si gareggia per leOlimpiadi di Torino sul nuovissimo impianto di Cesana, pista che fin da subito si addice alle sue caratteristiche. Anche in questa occasione la determinazione e la voglia di vincere di Zoeggeler superano l'enorme pressione mediatica che si è creata nei suoi confronti. Il "Cannibale" conquista così il secondo oro olimpico consecutivo eguagliando Georg Hackl.



Nelle cinque stagioni seguenti lo slittinista altoatesino continua a non avere rivali in Coppa del Mondo, anche se specialmente nei catini dove conta maggiormente la spinta inizia a farsi strada un giovane figlio d'arte: Felix Loch. Proprio quest'ultimo, considerato dai più esperti come l'erede designato di Zoeggeler, nel corso dei Giochi Olimpici di Vancouver 2010 giocherà un "brutto scherzo" ad Armin. Sulla pista diWhistler, accorciata a seguito dell'incidente mortale che nel corso delle prove è costato la vita al georgiano Nodar Kumaritashvili, il "Cannibale"non riesce a fare la differenza, anzi dopo tre manche è addirittura arischio medaglia. Ma Armin non si da per vinto e lottando col coltello tra i denti riesce a salire sul terzo gradino del podio.



Nell'ultimo quadriennio, Armin fa in tempo ad alzare la sua decima ed ultima Sfera di Cristallo eguagliando così il record detenuto dall'austriaco Markus Prock, prima di lasciare definitivamente campo libero al tedesco Felix Loch, dominatore delle ultime tre stagioni. In questo periodo Zoeggeler per la prima volta in carriera accusa seri problemi di materiali che ne limitano le prestazioni, anche se riesce comunque a vincere a Lake Placid.



Lo scorso anno in quella che di fatto è stata la sua ultima stagione, Armin è riuscito a ritrovare il giusto set-up del slittino cogliendo a Winterberg il tanto cercato podio numero 100. Ma le soddisfazioni per il fuoriclasse altoatesino non si sono fermate e poche settimane più tardi sul budello di Park City, Zoeggeler fa valere tutta la sua esperienza dominando la competizione come nei tempi d'oro. Inoltre, a fine gennaio proprio nella tanto menzionata Sigulda, il carabiniere di Foiana coglie quella che rimarrà alla storia come la sua cinquantasettesima ed ultima vittoria in Coppa del Mondo.



Dopo un lungo periodo di riflessione quest'oggi Armin Zoeggeler ha deciso di appendere la slitta al proverbiale chiodo.
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