Parigi incorona Thomas, è lui il re del Tour

Parigi incorona Thomas, è lui il re del Tour
di Francesca Monzone
4 Minuti di Lettura
Domenica 29 Luglio 2018, 19:22 - Ultimo aggiornamento: 20:58
Parigi ancora una volta ha accolto gli eroi del ciclismo sugli Champs Elysee. Il gallese Geraint Thomas si è preso la sua rivincita in maglia gialla e lo ha fatto nel giorno in cui lui, gregario fedele di Froome, è diventato capitano e il keniano bianco ha invertito il ruolo diventando il suo luogotenente. Froome, atteso al successo, ha chiuso terzo dietro all’olandese Dumoulin. Thomas dal palco di Parigi dopo i ringraziamenti alla squadra e alla moglie ha voluto spedire parole di elogio al Tour de France. Ha ricordato che guardando questa corsa quando era bambino ha deciso di correre in bicicletta. Una carriera non facile la sua partita  nel 2007 al Tour; allora chiuse tra gli ultimi. Poi le cadute, tante, che lo hanno costretto spesso a ritirarsi e il suo senso di sacrificio per il ruolo di capitano che non gli veniva mai riconosciuto.
Thomas ha concluso il suo discorso dicendo che lui è l’esempio migliore dell’uomo che riesce a conquistare il suo sogno e che vincendo il Tour lo ha dimostrato a tutti.
Questo Tour  numero 105 verrà ricordata però come una delle edizioni più brutte di sempre. Tanti fenomeni di esibizionismo hanno troppe volte rovinato le tappe. È stata una Grande Boucle con tante, troppe cadute, dove uno dei migliori corridori, Vincenzo Nibali, è finito a terra e costretto al ritiro e a finire sotto i ferri per colpa di uno spettatore. È stato tanto l'odio sportivo che si è visto lungo le strade, con il popolo del ciclismo addirittura armato di fumogeni. E poi troppi lanci, davvero di tutto, dalle uova alla frutta, ai corridori della Sky, con Froome che per tutti era la pietra dello scandalo a causa della vicenda del salbutamolo.
Per la Sky sono stati 21 giorni di passione. Tra sputi e strattonate in corsa, lo stesso Froome, addirittura non riconosciuto dalla sicurezza, è stato fatto scendere dalla sua bici che poi è stata rotta da un uomo della gendarmeria.
La corsa più importante del mondo, considerato uno dei più grandi eventi mediatici di sempre, terzo per popolarità dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio e in lizza con la Ryder Cup, ha mostrato il peggio a livello organizzativo: troppe cose sono sfuggite di mano, con i corridori, simbolo del sacrificio sportivo, troppe volte hanno pagato in prima persona.
Tirando le somme ancora una volta abbiamo assistito alla supremazia della Sky che si è presentata con una squadra dove l’ultimo gregario aveva le caratteristiche di capitano per tante altre squadre. La Movistar è stata la squadra che ha deluso di più e che venuta in Francia con tre punte: Landa, Valverde e Quintana, ha deciso di commettere lo stesso errore alla Vuelta presentando gli stessi uomini e aprendo di nuovo polemiche nel team.
La Quick Step Floors ha dimostrato di essere non più la formazione delle corse classiche perché oltre ai successi con il velocista Gaviria ha portato a casa la maglia a pois di miglior scalatore con Alaphiliple.
La maglia verde della classifica a punti ancora una volta è andata ad uno straordinario Sagan che ha dimostrato di essere uomo non solo di un solo giorno.
L’Italia poteva esserci sul podio di Parigi, ma per colpa della stupidità dell’uomo che lo ha spinto a terra, forse per fotografarlo mentre era in corsa, il sogno di Nibali è stato interrotto. Lo squalo dello Stretto in questa settimana verrà operato e subito potrà tornare in sella per correre Vuelta e poi al Mondiale.
Questo sarà anche il Tour de France che verrà ricordato perché a contendersi la vittoria finale c’erano gli uomini delle corse contro il tempo e non gli scalatori puri e proprio la cronometro di ieri ha stabilito il podio.
Intanto mentre il caso salbutamolo di Froome si è chiuso nuove ombre si stanno affacciando sulla corsa più importante del mondo che in troppi vogliono vincere ad ogni costo.
Mentre a Parigi si festeggerà tutta la notte, i corridori si concederanno qualche giorno di riposo e poi di nuovo in gara per la Vuelta di Spagna che partirà il prossimo 25 agosto. 
Ordine d’arrivo

1. Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) in 2: 46: 3
62. John Degenkolb (Trek - Segafredo) st
3. Arnaud Démare (Groupama - FDJ) st
4, Edvald Boasson Hagen (Team Dimension Data) st
5. Romain Bardet (AG2R La Mondiale) st
6. Maximiliano Richeze (Quick-Step Floors) st
7. Sonny Colbrelli (Bahrain - Merida) st
8. Peter Sagan (Bora - Hansgrohe) st
9. Andrea Pasqualon (Wanty - Groupe Gobert) st
10. Jasper De Buyst (Lotto Soudal) st




Classifica finale 
1. Geraint Thomas (Team Sky) in 83: 17: 13
2. Tom Dumoulin (Team Sunweb) + 1: 51
3. Chris Froome (Team Sky) +2: 24
4. Primož Roglic (Team Lotto NL - Jumbo) +3: 22
5. Steven Kruijswijk (Team Lotto NL - Jumbo) +6: 08
6. Romain Bardet (AG2R La Mondiale) + 6: 57
7. Mikel Landa (Movistar Team) +7: 37
8. Daniel Martin (UAE Team Emirates) +9: 05
9. Ilnur Zakarin (Team Katusha - Alpecin) +12: 37
10.
Nairo Quintana (Movistar Team) +14: 18
© RIPRODUZIONE RISERVATA