Marta Bassino: «I Mondiali? Ogni giorno è buono per una medaglia»

Marta Bassino: «I Mondiali? Ogni giorno è buono per una medaglia»
di Mario Nicoliello
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 22:52 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 10:42

Sono state le piste della Val di Fassa ad accogliere gli ultimi allenamenti di Marta Bassino prima dell’arrivo a Cortina, dove la piemontese è attesa in serata. 
Marta, come si presenta al mondiale casalingo? 
«Arrivo sull’onda di una ottima stagione, che mi ha visto vincere quattro giganti e crescere come atleta, ho raccolto i frutti di un percorso iniziato anni fa». 
In cosa è migliorata quest’anno? 
«Nella consapevolezza in me stessa, sto bene fisicamente e ho affinato la mia sciata. Le vittorie mi hanno fatto capire che devo crederci fino in fondo, perché ogni giorno può essere quello buono». 
Quante gara farà sull’Olimpia delle Tofane? 
«La combinata e il superG iniziali e ovviamente il gigante. Dopo le prime due gare valuteremo cosa fare». 
Il suo obiettivo minimo? 
«La medaglia, non importa in quale gara. Siamo tutte determinate a salire sul podio. Sarà una sfida appassionante». 
Quanto è importante allenarsi con due fuoriclasse come Brignone e Goggia? 
«Sono uno stimolo a migliorarmi allenamento dopo allenamento, un importante punto di riferimento e di confronto. Ho imparato da entrambe, piccole cose che messe insieme fanno poi la differenza per crescere». 
L’infortunio alla Goggia ha cambiato l’umore nel team? 
«Sicuramente ci siamo rimaste tutte malissimo, soprattutto per il modo in cui è arrivato, a pochi giorni dal Mondiale. Peccato perché Sofia stava andando fortissimo, ma lei è una supercampionessa e tornerà a regalarci soddisfazioni» 
Mondiale in casa, ma senza pubblico. 
«Un grande dispiacere, perché la spinta del pubblico in un evento così importante può fare la differenza. Cercheremo di scaldare il cuore degli italiani che ci guardano in tv». 
Preferirebbe vincere l’oro mondiale o la coppa di specialità? 
«Non voglio scegliere una cosa o l’altra.

Punto al massimo, poi faremo i conti alla fine». 

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