Dal bronzo olimpico al coming out, un altro pugno ai tabù. «Le persone che mi stanno vicino lo sanno da anni, ma credo sia giusto, ora, dirlo a tutti...», comincia così la confessione di Irma Testa a Vanity Fair. Primo storico bronzo olimpico del pugilato italiano femminile, Irma tira un altro gancio ai pregiudizi. «Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale, perché ai campioni si chiede di essere perfetti. E per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione - racconta -. Per timore di intaccare la propria immagine tanti sportivi tacciono e si nascondono. Anche per me è stato così fino a pochi mesi fa. Ma quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo: ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera. E lo faccio in un momento in cui esporsi è diventato fondamentale». A Tokyo aveva dichiarato: «Questa medaglia ha un grande peso per abbattere i pregiudizi». Ecco. La 24enne di Torre Annunziata ha deciso di fare coming out, lei che è una paladina del suo sport e sogna di abbattere le barriere e i muri per rendere inclusiva la società. Come il suo idolo di sempre: Muhammad Ali. Non è un caso se il soprannome dell’azzurra è Butterfly, la “farfalla” che sul ring danza come una ballerina, perché la sua boxe è fatta di eleganza.
PRECEDENTI
Non c’è solo la Testa. Josh Cavallo, il calciatore australiano che qualche settimana fa aveva fatto coming out via social, ha fatto la storia. E prima della Testa, nel luglio scorso e durante le Olimpiadi, pure Lucilla Boari, che dopo il primo storico bronzo di un’arciera azzurra aveva rivelato la sua omosessualità. Ora è il turno di Irma, la campionessa coraggiosa, nei giorni in cui in Qatar, sede dei prossimi Mondiali di calcio, il comitato organizzatore ha annunciato: «Gay, siete benvenuti, ma evitate baci in pubblico».
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