Adozioni all’estero, dalla Cassazione assist alle coppie di fatto: la mancanza di vincolo coniugale non è ostacolo

Riconosciute la centralità del minore e l’apertura a forme familiari differenti

Adozioni all’estero, dalla Cassazione assist alle coppie di fatto: mancanza di un vincolo coniugale non è un ostacolo
di Claudia Guasco
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Sabato 23 Dicembre 2023, 00:33 - Ultimo aggiornamento: 07:20

L’adozione estera può essere riconosciuta in Italia anche se i genitori adottivi non sono sposati. Perché la trascrizione, con il riconoscimento della cittadinanza italiana per il figlio, non comporta una violazione dell’ordine pubblico. Sulla base di questo principio la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di una coppia, residente a San Francisco, contro il Comune di Milano al quale la corte d’Appello aveva invece dato ragione. Con la sentenza emessa il 19 dicembre i giudici hanno stabilito che la mancanza di un vincolo coniugale non rappresenta un ostacolo al riconoscimento in Italia di una sentenza di adozione straniera.

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DOPPIA CITTADINANZA

Il comune di Milano aveva rifiutato di riconoscere l’adozione della bimba di una coppia unita civilmente pronunciata, nel 2017, dal Tribunale distrettuale della Contea di Bexar, in Texas.

Decisione confermata dalla Corte d’Appello di Milano, secondo cui nei confronti dei genitori doveva essere applicata la disciplina in vigore nel nostro Paese: la mancata rinuncia da parte della coppia alla cittadinanza italiana, dopo la successiva acquisizione di quella statunitense, li avrebbe infatti resi soggetti alla legge nazionale, che impone per l’adozione il vincolo del matrimonio da almeno tre anni e l’idoneità tramite un percorso dedicato. Una motivazione ora scardinata dalla Suprema corte, la quale afferma che nel caso specifico non si tratta di adozione internazionale, che si verifica solo quando il suo riconoscimento comporta lo sradicamento del minore dallo Stato di provenienza. La bambina infatti è nata negli Stati Uniti, dove la coppia risiede. «L’adozione ottenuta dai ricorrenti - specifica la Cassazione - è un’adozione estera e non internazionale, non comportando alcuno sradicamento del minore dallo Stato di origine e non potendo essere considerata alla stregua delle adozioni di comodo, ottenute da uno Stato estero al fine aggirare la più rigorosa disciplina interna».

Sì dunque al riconoscimento in automatico dell’adozione avvenuta negli Usa, che permette alla bambina di acquisire la cittadinanza italiana e la autorizza a restare nel nostro Paese oltre i periodi consentiti dalle norme sull’immigrazione. Quanto poi al rilievo in base al quale l’adozione è consentita ai «coniugi uniti in matrimonio da almeno tre anni», i giudici affermano che «ove ricorrano le condizioni per il riconoscimento dell’adozione straniera, la mancanza di vincolo coniugale tra gli adottandi non si traduce in una manifesta contrarietà all’ordine pubblico». In sostanza, per la Corte prevale il principio del «best interest of the child» e con questa sentenza ribadisce la centralità del benessere del minore e l’apertura verso forme familiari diverse. Rappresenta dunque una nuova prospettiva per le coppie non sposate che vogliono adottare all’estero, comprese quelle omogenitoriali.

LA LEGGE

I movimenti che si occupano di diritti delle famiglie arcobaleno chiedono una riforma della legge sulle adozioni, che consenta anche alle coppie non sposate di accedere all’adozione legittimante, sia in Italia che all’estero, a prescindere dall’orientamento sessuale dei genitori e dal fatto che siano o meno sposati. «Questa sentenza della Cassazione non sposta la questione, però avvia un percorso, crea un varco anche per le adozioni omogenitoriali - riflette l’avvocato Michela Scafetta, esperta in diritto di famiglia -. Consentendo la trascrizione della sentenza, qualora i due genitori rientrassero in Italia la loro adozione avrà effetti giuridici anche nel nostro Paese. Naturalmente il tema è più politico che legislativo, per cambiare la legge che vieta le adozioni per coppie dello stesso sesso deve essere sollevata una questione di costituzionalità. Ma più numerose sono le aperture dei giudici, più la politica dovrà prenderne cognizione». Nel 2022 i bambini stranieri adottati da coppie italiane sono stati 698, numero lontano dai 1.205 del 2019, e nel 2023 saranno ancora meno. Mentre il tempo medio per giungere all’adozione si è allungato di sei mesi: ora ci vogliono più di quattro anni.
 

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