La passione ai tempi del Coronavirus: il tifoso si consola con eSport e social

La passione ai tempi del Coronavirus: il tifoso si consola con eSport e social
di Gianluca Cordella
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Martedì 17 Marzo 2020, 07:30

L’ultima nata in ordine di tempo ha un nome eloquente: Quarantena League. È il torneo organizzato a scopo benefico da “Le Iene” che a partire da giovedì prossimo vedrà sfidarsi sul sito ufficiale della trasmissione Mediaset e sui rispettivi social alcuni campioni ed ex protagonisti della nostra Serie A. Da Ciro Immobile ad Javier Pastore, da Fabio Cannavaro a Mario Balotelli: le stelle del calcio si sfideranno a colpi di pad a Fifa2020, rigorosamente in diretta e con il commento di Pierluigi Pardo. Lo scopo è nobile, già detto (si raccolgono fondi per il Giovanni XXIII di Bergamo). Ma sottotraccia c’è anche la voglia di appagare la sete di sport di tutti gli appassionati che in queste ore si stanno perdendo tra la replica di una partita mondiale e quella di un’impresa della Ferrari. Il mondo degli eSport, insomma, sa che questo è il proprio momento e prova prendersi la scena. Spesso con risultati sorprendenti. Come i dati che arrivano da Twitch, la piattaforma che in questi giorni sta mandando in diretta le gare Nba dei Phoenix Suns. Ma la lega americana non era ferma dopo la positività al coronavirus di Gobert? Certo. Non la Nba virtuale, quella che spopola sulle consolle mondiali con il videogame ufficiale Nba 2k20. Così i Suns hanno deciso di intrattenere i propri tifosi continuando a giocare la propria stagione, secondo calendario ma virtualmente. La gara di debutto contro Dallas (finita 150-136 per Phoenix, punteggi da All Star Game) è stata un successo con lo streaming su Twitch seguito da 12 mila e 500 persone. E mentre il calcio orfano delle Nazionali si tuffa sulle eNazionali, impegnate nelle qualificazioni per eEuro2020 - per tifare Italia, impegnata in questi giorni, la diretta è su Timvision - la F1 affoga la delusione per la cancellazione last minute del Gp d'Australia nelle gesta virtuali di chi a Melbourne avrebbe dato con certezza spettacolo. Parliamo di Max Verstappen che, in quella che avrebbe dovuto essere la domenica inaugurale del Circus, si è cimentato con la The Race All-Star eSports Battle. Quaranta piloti collegati dal mondo dal salotto di casa propria - zero rischio contagio, insomma - e battaglia sulle curve del Nurburgring. Successo di pubblico sul canale YouTube di The Race (oltre 550 mila visualizzazioni) con il pilota della Red Bull in sofferenza contro gli assi delle eRace: solo 11°.

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NON SOLO VIDEOGAME
Laddove non sono arrivati gli eSport ci hanno poi pensato i social. Domenica l’Hull City ha proposto ai propri tifosi una sfida dal sapore internazionale contro il Bayer Leverkusen. Campo di battaglia: Twitter. Arma per la contesa: Forza 4, un classico. Ogni mossa, un tweet, da una parte e dall’altra. Il tutto mentre il Leganes, che per via della sospensione della Liga non ha potuto giocare la sfida salvezza contro il Valladolid, immaginava - e faceva immaginare ai propri tifosi - di giocarla lo stesso. Un’ora e mezzo di live twitting come d’abitudine e preziosa vittoria finale per 2-1 in un match mai giocato. Il colpo da maestro erano i cinguettii, legati ovviamente alla dimensione domestica attuale. Così, al 40’, “Siovas ha un’emergenza e corre in bagno: si lava le mani prima di tornare in campo. Ben fatto”. E all’intervallo: “I giocatori tornano sul divano di casa. Il tecnico Aguirre distribuisce le password per Netflix”. E nessuna polemica quando al 53’ viene annullato un gol al Valladolid: “Fuorigioco chiarissimo, l’attaccante stava dormendo in camera sua”. Dalle 200 alle 500 interazioni per ogni singolo tweet.

Togliete lo sport in tv a un appassionato e vi stupirà.

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