Scilla, dalla tv al musical (e non solo) «Il coming out? L'ho fatto per il web»

Scilla, dalla tv al musical (e non solo) «Il coming out? L'ho fatto per il web»
di Fiamma Sanò
3 Minuti di Lettura
Venerdì 13 Ottobre 2017, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 15:26
Che lo chiamiate Willwoosh, Gu, o Scilla, si girerà comunque. Guglielmo Scilla, 30 anni il prossimo 26 novembre, è il più famoso di tutti gli Youtuber. Il primo ad avere fatto il salto verso lo spettacolo analogico: cinema, radio, tv. A teatro è il protagonista del musical Grease, in scena al Teatro Sistina dal 14 al 29 ottobre; in Tv, su Raidue, partecipa con la truccatrice Alessia Venturi a Pechino Express (piccolo spoiler: ieri sera c'è stata ala sesta puntata, la prossima saranno eliminati). Il 13 settembre, poche ore prima della messa in onda del programma, Scilla ha fatto anche il suo ritorno trionfale su Youtube, con un video da 1,2 milioni di visualizzazioni: il suo coming out. Scilla ha elenca, tra le 10 cose che gli piacciono, anche il c...o.
Ha scelto il momento perfetto per il coming out: non è stato un po' troppo furbo?
«Non mi vendo per un programma tv . Lo dovevo alla mia community su Youtube. L'omosessualità me la vivo tranquillamente. Non ho fatto il furbo».
E fidanzato?
«Single».
Perché è sparito da Youtube per un anno?
«Mi ero bloccato. Poi ho finalmente trovato nuove idee: è online la rubrica Vita Buttata, dove ascolto messaggi vocali degli utenti. Ricorda A tu per Gu, il programma che facevo su Radio Deejay».
Youtube le ha dato la ricchezza?
«Sono riuscito a comprarmi una casina in periferia, sulla Bufalotta, appena fuori dal raccordo anulare. Questo è un mondo che dà tanti soldi solo se sei bravo come Fedez e la Ferragni».
Com'è andata a Pechino Express: le è piaciuto?
«Da morire. Da spettatore pensavo fosse impossibile che capitassero tutte quelle cose. Finché non mi sono trovato a fare karaoke insieme alla madre di uno, alla sua festa di laurea. Era nella quarta puntata, non è andato in onda».
Il momento peggiore, oltre perdere?
«Capire che le persone quando chiedi ti ignorano. Sentirsi invisibile ti toglie il pensiero di essere umano e allora empatizzi con tutti quelli che chiedono soldi di fronte al metro. Oggi quando li incontro li guardo e penso che potrei essere io».
La tua più grande sofferenza?
«Avrei voluto essere più a lungo un bambino».
Quando ha smesso?
«A 7 anni. Ho imparato presto a essere adulto. I miei hanno avuto una relazione tremenda. È brutto per un bambino testimoniare l'incapacità di due persone a stare insieme. La famiglia non è un accessorio sociale, è un ruolo».
Qual è il suo?
«Vorrei aiutare le persone ad amarsi di più».
Oddio. E come si fa?
«Boh Direi partendo col volersi un pochino di bene»
Lei se ne vuole?
«Abbastanza. diciamo che questa relazione sta andando sempre meglio».
Quanto bene vuole a Danny, il protagonista di Grease?
«Sono riuscito a trovare una cifra che si avvicinasse a me. Non la macchietta del bullo, ma un ragazzo moderno. Che cerca di fare il figo, ma che di fronte all'amore per Sandy si mostra per quello che è: imbranato, impacciato. Il giubbotto di pelle è la sua armatura».
La sua qual è?
«Ne ho una in lattice con la quale combatto il Larp (gioco di ruolo dal vivo, ndr)»
Se non fosse Danny sarebbe?
«Rizzo. Lei sbaglia, e si rialza. Soffre, ma non rispetta le convenzioni sociali: pettinarsi i capelli cento volte prima di andare a dormire, arrivare vergine al matrimonio »
Farebbe un Grease a rovescio, i maschi al posto delle femmine?
«Ci ho già pensato, ma credo sarebbe una débacle, lo capirebbero in due. Tra vent'anni, magari»
Dove sarà tra vent'anni?
«Online, o comunque in un posto che mi permetta di esprimermi come Youtube. E spero di essere molto felice, di vivere bene. Spero anche di essere ancora vivo, che non si può mai mettere la mano sul fuoco su nulla».