A due anni di distanza da "Best cult", basato sulle colonne sonore di film rimasti negli annali, il suo nuovo album mostra il lato che non ti aspetti, quello che a volte il rock lascia un po' nelle retrovie: la melodia. E dentro ci sono tanti stili e altrettante sorprese. Insomma, in "Tales" – otto brani inediti scritti di suo pugno e due cover – Andrea Braido presenta un'ulteriore faccia del suo poliedrico modo di suonare la chitarra.
Premessa: in "Tales", pubblicato proprio oggi, i suoni sono molto più acustici. Il rock può attendere, la sei corde elettrica fa capolino solo qua e là. Grande spazio alla melodia, si diceva. Eppure, nonostante il diverso approccio allo strumento – dopo anni e anni di esperienza mostrare un volto nuovo al proprio modo di proporsi sarebbe già da premiare a prescindere – il tocco e la classe restano le sue: riconoscibilissime.
In ogni nota emerge lo stile di Braido, solo che suona differente dal solito. Basta ascoltare alcune delle chicche di "Tales". In "Arabian trip" i virtuosismi riemergono con ritmi sostenuti e pienamente in linea con le suggestioni dettate dal titolo. In "Barocco Braidus" quello stile viene interpretato in diversi momenti musicali.
«Sono otto composizioni mie – dice l'artista – più due cover. Un brano degli anni '50, "Mr Sandman", fatto un po' come lo suonava Chet Atkins, cambiando varie chitarre, molto country. L'altro è dedicato a Lyle Mays, tastierista di Pat Metheny, si chiama "August". Nel resto c'è molta melodia e momenti dedicati alle colonne sonore, un omaggio al regista Ingmar Bergman, con atmosfere pazzesche. Molta chitarra acustica e classica. Stavolta mi sono messo a tavolino con carta, penna e chitarra acustica in mano, contrariamente alle idee appuntate al volo con cui nascevano i precedenti».
Gli ospiti sono solo in un brano, si tratta del pianista Luca Fraula e di Mauro Brunini al flicorno. Il resto interamente suonato dallo stesso Braido: piano, batteria e basso. Oltre che poliedrico, anche polistrumentista sempre ad alti livelli. Dopo aver impreziosito per anni le musiche di Mina, Vasco, Zucchero, Ligabue e tantissimi altri, questo "Tales" va a incastonarsi nella discografia da solista di Braido come uno tra i suoi lavori migliori.