Orchestra Rai: il trionfo della malinconia tra Schubert e Strauss con il maestro Mariotti

Il direttore d'orchestra Michele Mariotti
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Mercoledì 27 Novembre 2019, 21:33

C’è il trionfo della malinconia e del disincanto tra Schubert e il tardo-romanticismo di Richard Strauss al centro del concerto che vede protagonista Michele Mariotti sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. La serata, in programma giovedì 28 novembre alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, è trasmessa in diretta su Radio3 e nel circuito Euroradio, ed è replicata venerdì 29 novembre alle 20.

Mariotti torna a dirigere l’Orchestra Rai dopo il successo di Semiramide, che lo scorso agosto ha inaugurato la 40esima edizione del Rossini Opera Festival di Pesaro. Insignito del “Premio Abbiati” 2016 come Migliore direttore d’orchestra e sempre più affermato sulla scena internazionale, è ospite dei teatri e delle sale da concerto più prestigiosi al mondo, dal Gewandhaus di Lipsia al Metropolitan di New York, dall’Opéra di Parigi alla Bayerische Staatsoper di Monaco.

In apertura di programma Mariotti propone l’Ouverture da Die Zauberharfe (L’arpa magica) D 644, opera-melologo di argomento fantastico concepita da Franz Schubert nel 1820 per il Theater an der Wien. Fra le tante infelici esperienze teatrali dell’autore, più volte attratto dalle luci del palco, Die Zauberharfe si distingue per l’Ouverture fresca e vitale, che fu trasferita tre anni dopo in testa alle musiche di scena per il melodramma Rosamunde.

Segue la Sinfonia n. 8 in si minore D 759 detta “Incompiuta”, scritta da Schubert nel 1822 ed eseguita per la prima volta nel 1865, allorché il direttore Johann von Herbeck la riscoprì nella biblioteca di uno degli amici fidati del musicista. Composta di due soli movimenti e di uno Scherzo allo stato di abbozzo – per ragioni mai chiarite che hanno alimentato l’equivoco sulla sua “compiutezza” – la pagina è una delle più squisite espressioni romantiche di tutto il repertorio sinfonico.

Chiudono la serata pagine tratte da due capolavori del teatro musicale del primo Novecento come la Danza dei sette veli da Salome e la Suite per orchestra da Der Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa) op. 59 di Richard Strauss. La prima è la seducente danza orchestrale tratta dal celebre atto unico composto sull’omonima tragedia di Oscar Wilde. Momento scenicamente culminante dell’opera, vede la principessa giudaica scatenarsi in una danza morbosa e fatale, rappresentata da una polifonia di colori sfolgoranti e da una sequela di ritmi frenetici.

La seconda è il raffinato gioco di cuciture tra i momenti topici dell’opera di Strauss realizzato dal direttore Artur Rodziński nel 1945, dopo i vari tentativi dell’autore. I valzer del Rosenkavalier raccolti nella Suite sono l’addio commosso a un’epoca sull’orlo della Grande Guerra e il simbolo di un paradiso perduto che nel libretto di Hofmannsthal era collocato in una Vienna settecentesca pervasa dallo spirito di Mozart. Il concerto è ripreso da Rai Cultura e sarà trasmesso su Rai5 giovedì 30 gennaio 2020.

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