Questo disco, interamente scritto da lui stesso, è un lavoro artigianale nel quale il romano suona come la lingua che si parla e si ascolta per le strade della Capitale: una pigrizia mentale, un italiano sporcato da accento locale, una parlata e un orizzonte sociale e umano che ritraggono una città che è soprattutto uno stato d'animo.
Ma l'uso del romano svela quella indolente e sorniona amarezza caratteriale che contraddistingue chi romano è o si sente. Il disco racconta storie quotidiane e universali, storie durate una vita, storie di vite da fame vissute alla periferia del mondo, storie di vite di diete e inappetenze vissute in casa. Qui i primi concerti annunciati: 16 marzo Bari, 17 marzo Foligno (Pg), 18 marzo Rimini, 21 marzo Napoli, 24 marzo Genova, 26 marzo Milano, 7 aprile Montegranaro (Fm), 10 aprile Torino, 19 aprile Belluno, 20 aprile Firenze. Poi il 29 giugno a Roma.
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