Tunnel, vendette e faida tra cantanti: la Partita del Cuore non è più amichevole

Tunnel, vendette e faida tra cantanti: la Partita del Cuore non è più amichevole
di Matteo Sorio
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Giovedì 4 Giugno 2015, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 10:46
Si sono dimenticati d'invitare, nell'ordine: Romeo Benetti («picchia per noi, Romeo picchia per noi»), Pasquale Bruno (un tempo noto come 'O Animale, e abbiamo detto tutto), Salvatore Soviero (Messina-Venezia, torneo 2002-03, l'Apocalisse), Tony Adams (due dipendenze: l'alcol e il tackle), Roy Keane (tra il calcio e la boxe scelse il primo, ma anche no), Sergio Brio (un giorno Trapattoni gli suggerì flautato «vai dentro e spacca tutto», quello si limitò a obbedire) e già che c'erano potevano pure rintracciare Silvio Baldini e Mimmo Di Carlo per un revival del mitico calcio nel sedere che inaugurò la serie A 2007-08 in un Tardini incerto se ridere o piangere. La chiamavano Partita del Cuore: di qua i cantanti, di là i vecchi campioni, un pallone pieno di buoni sentimenti, 90 minuti di liberté, égalité, fraternité e poi andate in pace. Sì, buonanotte. Il match meno match di tutti è diventato una storia tesa della serie «Wilma, passami la clava». È successo a Torino, due sere fa, sotto una Mole di malinconia e atmosfere western. Per chi se la fosse persa. Comincia Moreno, fanciullo di 25 anni che siccome l'hip-hop è questione di freestyle si mette a improvvisare un tunnel su Pavel Nedved, uno che nell'hit parade del calcio italiano ha detto la sua e a 42 anni mica si fa prendere per il bavero dal primo rapper che passa. Mi scherzi, ragazzino? E allora beccati questo sgambetto. Titolo (era il 2013) del primo singolo tratto dall'album d'esordio di Moreno: «Che confusione». Difatti. Quelli in campo si fiondano dall'arbitro Rosetti mentre Nedved - padrone di casa in quanto membro del CdA della Juventus - osserva il parapiglia trasversale, da Massimo Giletti a Raoul Bova passando per Enrico Ruggeri (alla domanda «ma che vi prende?» pare che il Rouge abbia risposto: «Mistero»). Si agitano, su tutti: Eros Ramazzotti, volto storico della Nazionale Cantanti, e Luca Barbarossa, presidente e capocannoniere della NC. Coda del siparietto su Instagram, ieri pomeriggio, giusto per non farsi mancare niente. Ramazzotti: «Qualcuno mi ha detto “ti ammazzo qui davanti a tutti”. Io non ho fatto altro che andare di fronte a lui invitandolo a farlo». Barbarossa: «Non ricordo le parole esatte che ho detto, certamente non le pensavo, lui per me è come un fratello più piccolo. Moreno ha ematomi ad anca e gambe e l'unghia del pollice spezzata. Ho applaudito ironicamente Nedved, Eros mi è venuto addosso e io mi sono incazzato perché nessuno può alzare le mani su nessuno, neanche se ti chiami Eros». E Moreno? Uomo di campo: «Sono cose che ci possono stare durante un match. Io quel tunnel a Nedved lo farei ancora...».