Gregory Porter chiude Umbria Jazz omaggiando Nat King Cole

Il crooner Gregory Porter
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Lunedì 18 Giugno 2018, 15:49
Sarà Gregory Porter a chiudere Umbria Jazz, il 22 luglio all’Arena Santa Giuliana con il suo omaggio a Nat King Cole, oggetto del suo più recente disco (il quinto in studio) uscito qualche mese fa per Blue Note. Un tributo sentito e fortemente voluto, perché il grande crooner è stato uno dei primi ispiratori di Porter, complici i dischi che la madre gli faceva ascoltare da piccolo. Per Porter, però, Nat King Cole è stato non soltanto una influenza musicale ma anche una specie di figura paterna. Il concerto perugino ripete la formula del disco e quindi si giova - unica data italiana - di un’orchestra arrangiata e diretta da Vince Mendoza, vero specialista della materia (ha vinto cinque Grammy Award).

Per Porter tornare a Umbria Jazz è sempre un fatto speciale perché il festival umbro è stato tra i primi a riconoscere il talento del cantante californiano. Il suo esordio fu a Umbria Jazz Winter #20 come resident artist per l’intera manifestazione. Porter era stato preceduto dagli apprezzamenti della critica americana che lo aveva definito il più sensazionale cantante jazz, soul, blues emerso negli ultimi anni. A partire dal primo disco, Water, che fu un clamoroso successo, Gregory Porter si è guadagnato cinque nomination e due vittorie ai Grammy. Negli ultimi cinque anni è stato più volte a Perugia, in un’occasione come ospite vocale della Lincoln Jazz Orchestra diretta da Wynton Marsalis.

Voce potente e melodica, le sue radici sono ben piantate nelle migliori tradizioni del jazz e della musica nera. L’orchestra che dirigerà Mendoza si basa sul nucleo di giovani musicisti che ha dato vita alla Umbria jazz orchestra, più altri fiati ed una sezione d’archi. Complessivamente, una sessantina di musicisti sul palco. L’Umbria jazz orchestra ha già fornito ottime prove lavorando in precedenti edizioni del festival con Kurt Elling, Ryan Truesdell, Wayne Shorter e nella recente edizione ternana con le canzoni dei Beatles arrangiate da Gil Goldstein. 
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