Ennio Morricone morto nella notte a Roma: aveva 91 anni, si era rotto il femore. Celebrati funerali privati con famiglia e Tornatore

Ennio Morricone morto nella notte a Roma: aveva 91 anni, si era rotto il femore. Celebrati funerali privati con famiglia e Tornatore
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Lunedì 6 Luglio 2020, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 7 Luglio, 18:17

E' morto Ennio Morricone, uno dei più grandi compositori del mondo. Aveva 91 anni. Qualche giorno fa si era rotto il femore.  E' morto nella notte al Campus biomedico di Roma per le conseguenze della caduta. I funerali si sono svolti oggi in forma privata «nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza», annunciato la famiglia del premio Oscar attraverso l'amico e legale Giorgio Assumma.
Le esequie del compositore premio Oscar sono state celebrate nella cappella del Campus biomedico in forma strettamente privata. Presenti circa 40 persone: i familiari del maestro e gli amici, il regista Giuseppe Tornatore e l'avvocato Giorgio Assumma. Sono state eseguite le note di Mission, lette alcune preghiere degli amici. La tumulazione nel cimitero Laurentino.

Morricone, si legge nella nota, si è spento «all'alba del 6 luglio in roma con il conforto della fede», Assumma. aggiunge che il maestro «ha conservato sino all'ultimo piena lucidità e grande dignità. ha salutato l'amata moglie Maria che lo ha accompagnato con dedizione in ogni istante della sua vita umana e professionale e gli è stato accanto fino all'estremo respiro ha ringraziato i figli e i nipoti per l'amore e la cura che gli hanno donato. ha dedicato un commosso ricordo al suo pubblico dal cui affettuoso sostegno ha sempre tratto la forza della propria creatività».

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«La scomparsa di Ennio Morricone ci priva di un artista insigne e geniale. Musicista insieme raffinato e popolare, ha lasciato un'impronta profonda nella storia musicale del secondo Novecento. Attraverso le sue colonne sonore ha contribuito grandemente a diffondere e rafforzare il prestigio dell'Italia nel mondo», dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Desidero far giungere alla famiglia del Maestro il mio profondo cordoglio e sentimenti di affettuosa vicinanza», conclude il messaggio del capo dello Stato.

«Nel rispetto dell'espressa volontà dei familiari del Maestro Ennio Morricone, la Società Italiana degli Autori ed Editori non rilascerà alcuna dichiarazione fino alla celebrazione delle esequie, che si terranno in forma strettamente privata» è la dichiarazione del Direttore Generale SIAE Gaetano Blandini.


Ennio Morricone premiato in Senato si commuove: «Sono molto emozionato»

Nato a Roma il 10 novembre del 1928, negli ultimi anni il compositore romano era stato impegnato con un'intensa attività concertistica che lo aveva celebrare la sua ultrasessantennale carriera dirigendo personalmente un'orchestra e un coro (più di 200 persone sul palco) per far ascoltare le sue più celebri composizioni per il grande schermo, amate e premiate a livello internazionale (l'ultimo grande riconoscimento era arrivato nel 2016 con l'Oscar alla "Miglior colonna sonora" per "The Hateful Eight" di Quentin Tarantino). "Mi sento privilegiato ed emozionato a festeggiare il mio 90esimo compleanno così in salute. È una benedizione poter ancora dirigere i miei concerti in tante meravigliose città europee e sono grato per la generosità che il mio pubblico continua a dimostrarmi", aveva detto il Maestro. Solo lo scorso gennaio era stato protagonista di un evento a lui dedicato ospitato dal Senato: in quell'occasione la presidente dell'Aula Elisabetta Alberti Casellati aveva consegnato al compositore una targa e Morricone era salito sul podio per dirigere una piccola orchestra facendo ascoltare alcuni classici. «Non è previsto che io parli, perché sono molto emozionato», si era limitato a dire ai cronisti, tra gli applausi del pubblico. Il 29 giugno 2019 l'ultimo concerto ufficiale, sul palco del Lucca Summer Festival.

 

 
 
VITA E CARRIERA Ha composto più di 500 melodie per il cinema e la televisione, il suo tocco da arrangiatore ha caratterizzato la musica pop italiana degli anni '60 (tra Edoardo Vianello, Mina e tanti altri), ma la sua vera passione era la musica sinfonica, la sperimentazione e l'innovazione musicale. Figlio di trombettista e diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia nella stessa materia e in direzione d'orchestra, Morricone siedeva da tempo nel ristretto pantheon dei più grandi musicisti da cinema di sempre come confermano la stella sulla Walk of Fame di Los Angeles, l'Oscar alla carriera del 2007, la miriade di premi che scandiscono la sua carriera e perfino l'intestazione di un asteroide. La sua musica ha da sempre un impatto trasversale che contagia le più diverse generazioni e gli ha assicurato fama oltre il cinema con più di 70 milioni di dischi venduti. Il chitarrista degli U2 The Edge dichiara da sempre di considerarlo il suo musicista di riferimento, gruppi come i Metallica o i Ramones aprono i propri concerti con un omaggio a lui, Quentin Tarantino ha saccheggiato le sue melodie ben due volte («Kill Bill» e «Bastardi senza gloria») rendendogli pubblico omaggio fino convincerlo a firmare una colonna sonora originale per «The Hateful 8» con cui il musicista ha vinto il suo primo Oscar dopo ben cinque nomination.

Nonostante centinaia di partiture che hanno fatto epoca, è sempre il sodalizio con Sergio Leone a fare da sigla ideale al cinema di Morricone. I due si conoscono sui banchi di scuola, alle elementari, e quando il debuttante regista si rivolge a lui nel 1964 («Per un pugno di dollari») non sa ancora che molto del suo inatteso trionfo si deve alle invenzioni del musicista, costretto a lavorare senza orchestra e con pochi soldi, capace di trasformare un fischio, una tromba, uno sparo nella più formidabile sintesi dell'epopea western. In questa spiazzante performance Morricone mette a frutto tutto il suo talento di arrangiatore che gli era valso una buona nomea nel mondo della musica leggera italiana. L'amicizia tra i due non verrà mai meno e scandirà una carriera di successi fino all'ultimo film di Leone «C'era una volta in America» che anche per il musicista rappresenta una delle sfide compositive più complesse e importanti. Se nel mondo è proprio lo «spaghetti western» ad aprire a Morricone le porte di Hollywood con autori come John Carpenter, Brian De Palma, Roland Joffé, Oliver Stone e titoli come «Gli intoccabili» o «Mission», in Italia sono molti i cineasti che con lui vantano un rapporto quasi simbiotico. È il caso di Elio Petri per cui Morricone inventa i suoni di «Indagine su un cittadino» o di Gillo Pontecorvo che scrive con lui la partitura della «Battaglia di Algeri» che gli ispira «Queimada» e che sarà tra gli amici più cari fino alla fine. Che cos'è il genio di Morricone? In primo luogo una perfetta conoscenza dei classici che lo accompagna in scorribande stilistiche di grande suggestione e gli permette di usare la grande orchestra, il piccolo gruppo, i solisti e i cori con la massima naturalezza; poi una sintonia quasi fisica con l'emozione e l'epica; infine una abitudine all'arrangiamento dei motivi che gli permette di andare di pari passo con le idee visive dei registi senza mai deviare dal proprio percorso espressivo.

È una fedeltà monogama che non lo lascia mai e che ogni volta lo conduce a sfide più impervie, come ha spesso dimostrato nella maturità quando ha cominciato ad esibirsi in pubblico come direttore d'orchestra delle sue composizioni. E con la bacchetta in mano, davanti alla sua orchestra, Morricone rivelava ogni volta la sua duttilità da camaleonte: compositore contemporaneo, creatore di epopee per il più vasto pubblico, nostalgico cantore di emozioni segrete. Non è un caso che, nel 2007, sul palco dell'Oscar sia stato Clint Eastwood a consegnargli l'ambita statuetta: Eastwood non sarebbe esistito senza Leone e Morricone. E il musicista aveva trovato nell'attore il primo simbolo della sua musica amata in tutto il mondo. A gennaio di quest'anno aveva ricevuto in Senato il premio alla carriera dalla presidente Elisabetta Casellati. «Io credo che la prossima stagione sarà bellissima. Ci vedremo nella grande Sala di Santa Cecilia. Ora state a casa». Aveva detto poi ad aprile nel saluto a pubblico dell' Accademia Nazionale durante il lockdown in un video pubblicato sul sito dell'istituzione musicale in occasione del Natale di Roma.

In Francia. Lungo e sentito omaggio di Macron all'opera "magistrale e inebriante" di Morricone.

 

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