Ne fanno parte artisti di tutto rispetto, come Adam Port, Rampa, Reznik e il concetto di base è la dimensione domestica: «Facciamo tutto in casa ha spiegato in un'intervista Boadu Ci incontriamo ogni settimana e discutiamo insieme i progetti su cui stiamo lavorando. Non realizziamo un numero elevato di uscite e ci aiutiamo reciprocamente l'un l'altro nella promozione delle nuove tracce». Ed è lo stesso produttore a rivelare il successo di questo progetto: «Di fatto, non ha nessun lato negativo.
Condividere le responsabilità, significa anche distribuire i pesi da portare. Non solo: tre o quattro teste sono meglio di una e, quindi, siamo più produttivi». E' molto social, soprattutto quando viaggia, condividendo su Instagram, Twitter e Facebook pezzi dei suoi tour: «E' normale quando ti trovi a passare mesi in giro per il mondo. Ma quando sto a casa, mi fermo». Di Berlino ama il livello il collaborazione tra gli artisti: «Non ci sono discoteche o promoter che si fanno la guerra tra di loro: ci si aiuta, anche perché ci sono abbastanza feste per accontentare tutti. E, soprattutto, la scena musicale di Berlino ha molto da offrire: ci si può trovare davvero di fronte ad ogni tipo di offerta». E' un perfezionista: sarà per questo che, secondo lui, chi sbaglia un djset «farebbe bene a cambiare lavoro». Stasera dalle 23.30. The Sanctuary, via delle Terme di Traiano, 4/A
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