Biennale d'arte: nel Padiglione Italia di Viola e Tosatti, notte e comete in un crescendo rossiniano

Gian Maria Tosatti, romano, 41 anni, ed Eugenio Viola, napoletano, 47 anni
di Simona Antonucci
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Martedì 15 Febbraio 2022, 18:18

«Il racconto di una notte, quella del fallimento del boom economico, seguito da un atto di speranza e di comete. Come in uno spettacolo teatrale, con un crescendo rossiniano, la mostra riflette sugli scenari incerti dei nostri giorni con un finale che indica una via». Eugenio Viola, napoletano, 47 anni, direttore del Mambo di Bogotà, presenta il suo progetto espositivo per il Padiglione Italia alla 59esima Biennale d’Arte di Venezia: Storia della Notte e Destino delle Comete, promosso dal ministero della Cultura, dal 23 aprile al 27 novembre. «Da ex uomo di cinema», commenta il presidente della Biennale Roberto Cicutto, «sarei stato felice di produrre un film con questo titolo. Promette mistero, scoperte e l’emozione di un viaggio molto speciale».

Per la prima volta nella storia del Padiglione Italia, verrà presentato il lavoro di un solo artista: Gian Maria Tosatti, romano, 41 anni, direttore artistico della Quadriennale di Roma, con una formazione eccentrica, plasmata dal palcoscenico e da una visione dell’opera d’arte totale. «E sarà infatti una rappresentazione site specific, immersiva, articolata in due atti come un’opera teatrale», spiega Ninni Cutaia, il dg Creatività Contemporanea del Ministro della Cultura, e commissario del Padiglione, che sostiene l’operazione con 600mila euro, cui si aggiungono un milione e 450 da sponsor, tra cui San Lorenzo e Valentino.

IL DIALOGO

E mentre sta per essere inaugurata, il 18, a Forte Marghera, l’installazione d’arte Archèus.

Wunderkammer dal Flauto magico, progetto dell’Archivio Storico della Biennale firmato dal regista teatrale e lirico Damiano Michieletto, per il Padiglione Italia arriva un progetto teatrale a cura di un artista. Segno che il dialogo tra le varie sezioni della Biennale, avviato con la presidenza di Cicutto, ora comincia a tradursi in opere. «E presto avrà un nuovo sviluppo», annuncia Cicutto, «nel Centro internazionale della ricerca sulle arti contemporanee, potenziamento delle attività dell’Archivio storico, che verrà allestito in un nuovo spazio all’Arsenale».

Storia della Notte e Destino delle Comete si configura come una installazione ambientale alle Tese delle Vergini e propone una visione dello stato attuale dell’umanità e delle sue prospettive future. Il percorso ha un prologo e due atti. Nella prima Tesa il viaggio nel Bel Paese, l’ascesa e del declino del sogno industriale italiano. Attraverso un’infilata di spazi, si incroceranno ambientazioni che evocano La Dismissione di Ermanno Rea con distese di capannoni. Nella visione finale la natura oltraggiata, fin dai tempi del diluvio, che non perdona l’uomo. «Un progetto affascinante che attraversa diversi linguaggi artistici e indaga le contraddizioni della contemporaneità e il rapporto tra uomo e natura» ha detto il ministro Franceschini. «Se l’arte è un racconto per immagini, questa mostra è per entrambi il capitolo più importante della nostra carriera», hanno concluso Viola e Tosatti.

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